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Turismo, il sindaco: "Irrobustiamo relazioni internazionali"

"Per alcuni - dice il sindaco Andrea Gnassi - il numero è plastilina, da modellare a piacimento e secondo disegni non sempre coincidenti con l’obbligo di dare un servizio"

“Quando sei a scuola, ti insegnano da subito che ‘la matematica non è un’opinione’. Poi diventi grande e scopri tuo malgrado che questa non è una legge scolpita nella pietra. Per alcuni, specie nel settore del turismo, il numero è plastilina, da modellare a piacimento e secondo disegni non sempre coincidenti con l’obbligo di dare un servizio: agli operatori, alla politica e- perdonate la banalità- ai cittadini che quantomeno hanno diritto a non essere presi per il naso”.

Questo il commento del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, alla luce dei dati relativi al turismo. “Due numerini sgomberano il campo e fanno chiarezza nel solito magma di ‘lui dice, no, dice l’altro’ – ha premesso -. dall’1 al 31 luglio 2011, le strutture ricettive ubicate nel Comune di Rimini fanno registrare  + 3,9% negli arrivi e + 2,5% nelle presenze totali. Questo dato porta il parziale dei primi sette mesi dell’anno per il Comune capoluogo a + 4,4% di arrivi e + 4,6% nelle presenze, con una crescita enorme del mercato estero (+11,8%) che porta la quota straniera a uno stratosferico 28,7%. Affermo questo proprio nello stesso momento in cui, tra uno sproloquio letto e l’altro, il Comune di Rimini, insieme a tanti operatori, in silenzio sta irrobustendo relazioni internazionali per svilupparle nelle prossime settimane e nei mesi invernali. Oggi, ad esempio, è la volta della Svezia”.

“Questi sono i numeri ufficiali, che non vuol dire farlocchi, ma recepiti dall’ISTAT per le statistiche vidimate e pubblicate di fine anno. Quelle che restano nei documenti formali, a differenza di qualche ‘ideologo’ che considera internet una jattura per il futuro del turismo oppure le statistiche in crescita ‘drogate’ dalla lotta all’evasione fiscale (qualcuno ha il coraggio forse di dire che c’è il segno + perché si evade meno?) – ha continuato Gnassi -. Potrei derubricare tutto ciò come folklore e mi ero ripromesso di farlo perché altro dovrebbe (dovrà) impegnare testa e cuore di tutti noi per rafforzare il nostro primato turistico: innovazione del prodotto, internazionalizzazione, tutela del bene mare, politiche di sistema, miglioramento della rete della mobilità”.

“Ma proprio avere sottomano i numeri, mi ha convinto che sarebbe sbagliato questa volta passarci sopra – ha continuato il sindaco -. No, i numeri diametralmente diversi forniti dall’Osservatorio regionale del Turismo- e che davano Rimini in affanno- aprono un problema vero, ed è un problema anche istituzionale visto che tale strumento è pagato dalla Regione Emilia Romagna. Si badi bene, qui la questione non è solo ‘chi ha ragione e chi ha torto’. Qui il tema vero è il perché e per quale motivo, a stagione non ancora finita, si apra una discussione in maniera così maldestra. Cui prodest? Questa volta Rimini pretende spiegazioni. Le pretende per non sedersi su un risultato conquistato ma per innovare prodotto turistico, promozione, commercializzazione, del nostro turismo. Non con le chiacchiere. Coi fatti e con i fatti di chi ci sta e non di chi sta seduto, pretende, critica e il più delle volte sparando contro la città e la comunità riminese”.

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