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Un presidio in Prefettura contro gli arresti dei "No Tav"

Il gruppo riminese di Potere Al Popolo ha indetto un presidio in solidarietà agli arrestati "No Tav" e a Nicoletta Dosio "per l'amnistia sociale e contro i decreti sicurezza varati da Salvini"

Il gruppo riminese di Potere Al Popolo ha indetto un presidio in solidarietà agli arrestati "No Tav" e a Nicoletta Dosio "per l'amnistia sociale e contro i decreti sicurezza varati da Salvini".

"Il 30 dicembre Nicoletta Dosio, da sempre militante no Tav, membro del coordinamento nazionale di Potere al Popolo, è stata arrestata e portata in carcere alle Vallette. La sua colpa? Una manifestazione del 2012 in Val Susa, e più in generale la sua incessante lotta contro speculazione e devastazione. Il suo arresto, seppur vergognoso, non è certo un caso isolato: molti altri militanti hanno subito simili provvedimenti, e con lei in carcere sono ora Giorgio, Mattia e Luca - spiegano dalla sezione riminese - Da anni, infatti, il movimento no Tav è sistematicamente colpito da una repressione feroce. Limitazioni, obblighi di firma o di dimora e arresti, non sono riusciti – e mai riusciranno – ad arginare la legittima voce di una lotta popolare, che si batte per la democrazia sul territorio, contro le “grandi male-opere” e il loro impatto distruttivo per ambiente ed esseri umani, per un modello di sviluppo fondato sull’interesse di tutti e non sul profitto per pochi. Criminalizzare chi protesta è purtroppo un tratto distintivo del nostro paese: non solo i no Tav, ma chiunque si batta per il lavoro, per i diritti e per l’ambiente lo ha sperimentato sulla propria pelle. I Decreti Sicurezza varati da Salvini – oltre che distruggere la vita di tanti immigrati – hanno inasprito tremendamente le pene contro tutti noi, contro chi osa alzare la testa e contro chi tenta di cambiare le cose (e questo a prescindere di quale sia il colore della sua pelle). Giusto per fare un solo esempio, è quello che è accaduto solo pochi giorni fa ai lavoratori della tintoria “Superlativa” a Prato, che hanno ricevuto 84.000 euro di multa. La loro colpa? Aver protestato dopo non aver ricevuto lo stipendio, nonostante fossero costretti a lavorare in condizioni da schiavi. Insomma, puniti per aver fatto una cosa giusta dopo aver subito una ingiustizia: quello che faremmo tutti noi".

"Pd, Movimento 5 stelle, Lega e via discorrendo: i governi cambiano, ma le differenze non si vedono - proseguono - Cambiano i nomi ma c’è una cosa che non cambia mai: il fatto che a esser punito e a subire la repressione siano sempre i “ribelli” che vogliono migliorare il mondo come Nicoletta, piuttosto che i “potenti” che vogliono – pur di continuare ad arricchirsi – distruggere i luoghi dove viviamo, (come in Val Susa) e schiacciarci sul nostro posto di lavoro (come a Prato). Ma solo chi lotta può davvero cambiare le cose. Per questo lottiamo per la immediata liberazione di Nicoletta e di tutti i militanti No Tav. Per questo vogliamo la cancellazione tutti i provvedimenti repressivi contro chi ha alzato la testa per difendere il futuro e i diritti di noi tutti. Per denunciare tutto questo, e per costruire solidarietà e rompere l’isolamento di quanti stanno pagando un prezzo altissimo, abbiamo organizzato presidi in tutta Italia nei giorni dell’arresto di Nicoletta e saremo davanti alla Prefettura di Rimini martedì 7 gennaio alle ore 18".

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