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Val Marecchia, un piano "speciale" per completare l'integrazione

La giunta provinciale di Rimini ha varato il primo documento del Piano territoriale che completerà l'ingresso dei comuni ex marchigiani all'interno della Provincia di Rimini

Approvato dalla giunta provinciale di Rimini il primo documento del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) per la completa integrazione dell’alta Valmarecchia nel territorio della Provincia di Rimini.
Attraverso l’elaborazione della “variante territoriale integrativa” del Ptcp 2007 gli strumenti di pianificazione di rango provinciale e regionale attualmente vigenti verranno estesi ai territori dell’Alta Valmarecchia secondo quanto previsto nell’accordo territoriale sottoscritto dalla Provincia con Regione, Comuni e Comunità Montana.

Le politiche proposte nel documento approvato tengono conto di un approccio "integrato", in cui la crescita economica, la crescita urbana e la capacità di attrazione "turistica" devono tenere conto una dell’altra. Si ispirano alla sostenibilità sia economica  (programmazione non solo in relazione ai bisogni, ma anche in relazione agli effettivi risultati) sia sociale (qualità dei servizi e fruibilità degli stessi) sia soprattutto ambientale considerato che la conservazione dell’ambiente è una pre-condizione allo sviluppo e come tale deve essere perseguita da tutti i soggetti, enti pubblici, imprese e popolazione. Le politiche di sviluppo devono rispettare, valorizzare e sostenere inoltre l’identità del territorio che costituisce peraltro una potente leva economica.

Per le imprese agricole il piano presenta una particolare attenzione in quanto tende a promuovere filiere di qualità a partire da quella zootecnica per il recupero di specie autoctone e la creazione di un marchio locale di qualità intende creare rapporti di supporto alla comunità agricola (CSA), ad esempio sviluppando collegamenti con la costa per garantire lo sbocco commerciale alle produzioni agricole così da avviare nuove aziende, coinvolgere i giovani con il supporto delle associazioni locali, promuovere la creazione di filiere agroenergetiche.
In estrema sintesi, questi sono gli obiettivi strategici del piano:


Sostenibilità ed efficienza energetica
L’ Alta Valmarecchia è il polmone verde della Provincia di Rimini, e come tale va salvaguardata, sotto tutti i punti di vista. Questo non significa avviare politiche esclusive di vincolo quanto piuttosto valorizzare gli elementi che caratterizzano il territorio proprio da un punto di vista ambientale.


Multisettorialità produttiva     
Le strategie di rafforzamento del sistema produttivo locale passano dalla razionalizzazione del sistema insediativo e relazionale tra le imprese. In particolare va rafforzato il sistema di supporto alle attività di eccellenza e promossa l’innovazione nei settori in grado di sviluppare maggiormente le relazioni di indotto locale e offrire opportunità di impiego anche di alta specializzazione.


Potenziare i servizi
L’Alta Valmarecchia sconta certamente l’isolamento e la distanza fisica dai centri servizi e dai poli di eccellenza della provincia di Rimini, dalla Fiera, all’Università, ai servizi logistici e di trasporto (ad esempio l’aeroporto). Ma ancor più l’isolamento si può rimarcare nella carenza generalizzata di imprese di servizi se non nei settori più tradizionali (soprattutto quelli legati alla persona). Obiettivi prioritari devono essere quelli di sviluppare la nuova economia digitale in tutte le sue forme e di sperimentare nuove forme di utilizzo delle tecnologie anche a partire dai beni locali (ad esempio i musei) per la fruizione, la spettacolarizzazione, ecc.


Qualificare le risorse umane  
Obiettivi prioritari devono essere quelli di individuare nuovi percorsi formativi in relazione ai fabbisogni delle imprese, avviare percorsi formativi mirati alla creazione di figure professionali turistiche specializzate nei servizi di assistenza, informazione, accompagnamento (guide al territorio), avviare percorsi formativi legati alla creazione di nuove imprese collegate alla specificità del territorio (valorizzazione dell’agricoltura, turismo, green economy, ecc).
Per quanto concerne ambiente e paesaggio si ritengono prioritari la salvaguardia degli ambiti a pericolosità geomoerfologica e la riduzione del rischio sismico, nell’ottica della creazione di una rete ecologica provinciale. Parlando di territorio rurale in primo piano l’agroalimentare per fare sistema. In materia di sistema insediativo si va verso un’unica area funzionale e la riqualificazione dell’assetto insediativo morfologico. Infine, sul versante delle reti e infrastrutture le parole d’ordine sono ‘alta connettività’ e una migliore mobilità.

Per giungere all’adozione del PTCP 2007/variante entro l’estate la Provincia procederà entro gennaio a convocare una conferenza di pianificazione a cui parteciperanno la Regione, le Province contermini, i Comuni, le Comunità montane e gli enti di gestione delle aree naturali protette, nonché le categorie economiche e gli altri portatori d’interesse per la necessaria concertazione istituzionale.
 

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