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Vitali: "Coraggio nel mantenere gli impegni presi coi cittadini"

"Ci vuole coraggio, di questi tempi, a essere coerenti. Ci vogliono nervi saldi per mantenere gli impegni presi formalmente con i cittadini", afferma Stefano Vitali, presidente della Provincia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

Ci vuole coraggio, di questi tempi, a essere coerenti. Ci vogliono nervi saldi per mantenere gli impegni presi formalmente con i cittadini attraverso quella ‘cosa’- prima delle elezioni evocata come il Santo Graal e poi a urne chiuse dimenticata come gli anniversari di matrimonio per le coppie stanche- chiamata programma di mandato. Sarebbe più facile cedere alle polemiche, al comitatismo demagogico del ‘non nel mio giardino’. Il futuro fondato sulle probabilità di successo di un’opera strategica? Non fa per me… che importa a noi? Meglio guardare all’oggi, non sapendo (o sapendolo?) che l’oggi è già ieri per un territorio che per vivere ha bisogno di guardare avanti.

Questo coraggio, questa coerenza e questa tensione anti campanilistica la stanno dimostrando molti sindaci, molti amministratori pubblici sul territorio riminese. Due tra questi: il sindaco di Riccione e il sindaco di Rimini. Massimo Pironi porta avanti con congruenza- ai propri impegni, alle proprie idee, alle pianificazioni a più livelli- una visione innovativa e moderna del ruolo di Riccione in ambito provinciale e regionale. Le battaglie, anche difficili, che sta combattendo su diversi fronti- in primis il metrò di costa- lo configurano come degno erede della tradizione di un luogo che non ha mai avuto paura di fare scelte fuori dagli schemi, di rottura, sperimentali.

Altra storia, ma medesima armonia con il programma di mandato, quella dell’Amministrazione comunale di Rimini la quale pur di salvaguardare e risparmiare territorio sta decisamente orientandosi, a quanto pare, su una difficile soluzione riguardo i lavori per la terza corsia dell’A14 che comporteranno sensibili problemi viari lungo via Covignano. Anche qui scelta complicata, che non mancherà di provocare disagi alla cittadinanza ma in ogni caso una decisione chiara sulla rotta da tenere: basta con le soluzioni tampone (in questo caso neppure utili visti i tempi di realizzazione della ipotetica bretella viaria per alleviare in parte i problemi) che comportano nuovo consumo di territorio.
 
Due esempi tra i molti, piccoli e grandi, che accadono spesso nella nostra provincia e che vedono i sindaci e assessori magari attaccati pesantemente nel nome di repentine e interessate richieste di capriole da circo sui programmi di mandato, cancellazione di opere già realizzate o in corso di realizzazione. Nonostante i proverbi, in Italia ogni opera strategica è stata portata a termine in contesti polemici insopportabili. Persino la Domus del Chirurgo a Rimini, splendido e invidiato esempio di ricucitura di una vergogna urbana attraverso la conservazione moderna di un sito archeologico di importanza mondiale, ha avuto  la sua brava raccolta di firme di protesta (migliaia) e incatenamenti.
 
I garanti degli impegni presi con i cittadini, in troppi casi, sono solo sindaci e amministratori locali. Accusati di confondere la coerenza con l’ottusità oppure di ‘dimenticare’ i propri cittadini per gli interessi dell’intero territorio oppure di creare disagio perché ‘sono meglio le scorciatoie’ oppure di non informare ‘perché c’è sicuramente sotto qualcosa’. Sarebbe facile, davanti alle polemiche e a un’aggressività che sta assumendo accenti volgari e in qualche caso pericolosamente incontrollati (a proposito, insulti e minacce, verbali e per lettera, stanno diventando normalità…), dire ‘fermiamo tutto e lasciamo tutto così com’è’. Lo ammetto: accade, e non raramente, che questo si verifichi e che proprio la politica, per calcolo o per convinzione, fermi i motori, rimandando tutto all’indeterminatezza della riflessione anche verso interventi dibattuti da anni. Ma la politica vera, quella che viene invocata ogni 3 x 2 in tv o sulla stampa, non può fermarsi al facile e neanche all’applauso di giornata e forse neppure essere sazia del consenso. C’è sempre un motivo per cambiare, per alcuni; non ci sono mai morivi per essere coerenti
 
 

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