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Voucher, Arlotti: "Il 'populismo' e la 'caccia alle streghe' li lascio a Indino"

"A Urbinati ricordo invece che la mia interrogazione sui voucher è stata firmata da oltre 30 deputati", afferma Arlotti

"Visti gli attacchi (anche personali) arrivati dal segretario della Cgil Rimini Graziano Urbinati e dal presidente di Confcommercio Rimini Gianni Indino, ritengo di essere sulla strada giusta sulla questione dei buoni per il lavoro accessorio. Il loro utilizzo richiede una puntuale e tempestiva verifica, come già evidenziato nella mia interrogazione e come conseguentemente riconosciuto dal ministro del lavoro Giuliano Poletti e dal presidente Inps Tito Boeri, con cui mi sono confrontato". E' quanto afferma il parlamentare riminese, Tiziano Arlotti

"Il “populismo” e la “caccia alle streghe” li lascio a Indino - attacca il deputato -. A Urbinati ricordo invece che la mia interrogazione sui voucher è stata firmata da oltre 30 deputati, tra cui Chiara Gribaudo, responsabile delle politiche del lavoro in Segreteria nazionale Pd, e Titti di Salvo, vicepresidente del gruppo Pd della Camera, nonché numerosi colleghi già sindacalisti e segretari di Camera del lavoro. Indino e Urbinati, che conoscono la mia storia sindacale, politica e amministrativa, dovrebbero piuttosto essere orgogliosi che un deputato riminese si cimenti quotidianamente su problemi che riguardano il Paese a partire dai temi che interessano la nostra realtà. Quando mi candidai alle primarie affermai che se eletto in Parlamento avrei rappresentato il nostro territorio, cosa che cerco di fare quotidianamente profondendovi tutte le mie energie. Ogni iniziativa da me intrapresa è pubblica e quotidianamente rendicontabile. Nel merito dei voucher per il lavoro accessorio, è innegabile che vi sia stata un'impennata nell'uso di tale strumento, che è andato ben oltre la funzione originaria, contenuta nella Legge Biagi e attuata per la prima volta nel 2008 per essere poi estesa nel 2012 a tutti i settori con la riforma Fornero".

"Come ha affermato Poletti - prosegue Arlotti - ci sono le condizioni per fare un “tagliando” a questo strumento, per evitarne abusi e usi impropri che portano a una dequalificazione e precarizzazione del lavoro, in antitesi alle necessità che invece abbiamo soprattutto in settori come i servizi e il turismo. A questa necessità risponde anche il taglio dell'Irap esteso a tutti i lavoratori stagionali, introdotto con l'emendamento da me presentato alla Legge di Stabilità 2016 e accolto, che mira a favorire la fidelizzazione fra impresa e dipendente assicurando una continuità nei rapporti e rendendo più vantaggioso il ricorso al tempo determinato rispetto allo strumento dei voucher (tecnicamente, tutti i rapporti di lavoro stagionale beneficeranno dell’esclusione dalla base imponibile Irap nella misura del 70% calcolata per ogni lavoratore stagionale per almeno 120 giorni per due periodi di imposta a decorrere dal secondo contratto stipulato con lo stesso lavoro nell’arco di due anni a partire dalla cessazione del precedente contratto). E' altrettanto importante un sistema di controllo immediato per evitare che i voucher siano usati per mascherare il lavoro nero. Per affrontare tutti questi aspetti, la mia interrogazione è stata trasformata in risoluzione e a breve inizieranno le audizioni con tutte le parti sociali, con Inps e Inail. Sarà quella la sede in cui, mi auguro, sia Urbinati, sia Indino si raccorderanno con i loro livelli nazionali portando il parere del territorio al tavolo delle rispettive associazioni ed evitando uscite improvvide".

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