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Equinozio d’autunno: quando "cadono" le prime foglie?

Gli equinozi sin dall’antichità hanno rappresentato un momento “mistico”, oltre che prettamente scientifico. Ma per quale ragione l'equinozio d'autunno 2023 cade proprio oggi?

"Finché ci sarà l'autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo." Così sosteneva il celebre pittore olandese Vincent van Gogh. A tal proposito, nonostante le temperature di queste giornate mostrino tutt'altro, l’estate termina a tutti gli effetti nella giornata di oggi (23 settembre 2023), almeno sul fronte astronomico.

Nella giornata del 23 settembre, infatti, ricorre l'equinozio d’autunno. In ambito astronomico, l’equinozio (dal latino æquinoctium, ovvero “notte uguale”) rappresenta il momento in cui il Sole splende direttamente sull’equatore. Un simile episodio, avviene nel mese di marzo (equinozio di primavera) e nel mese di settembre (equinozio d’autunno).

Quest’anno l’equinozio d’autunno si verificherà il 23 settembre e scatterà alle ore 8:49 (ora italiana). L'anno prossimo, 2024, sarà invece il 22 settembre. L'ultima volta che l'equinozio d'autunno si è verificato il 21 settembre risale a oltre mille anni fa.

Sebbene sia conoscenza comune che il primo giorno d'autunno sia sempre lo stesso, in realtà la data può variare ogni anno. La spiegazione risiede nel nostro calendario. La Terra impiega poco più di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi per completare una rivoluzione completa attorno al sole. Tuttavia, il calendario gregoriano arrotonda fino a 365 giorni e non tiene conto dell’extra di 0,256 giorni. Le ore di scarto non le risentiamo sul calendario ma, in astronomia, fanno slittare o anticipare le date di equinozi e solstizi. Ciò significa che ogni anno che passa, sia i due equinozi (d'autunno e primavera) che i solstizi (d'inverno e d'estate) arriveranno con circa sei ore di ritardo. 

Proprio per evitare uno slittamento delle stagioni che sarebbe causato da questo spostamento di ore, è stato elaborato il cosiddetto anno bisestile. Ogni quattro anni, infatti, c'è un anno che presenta un giorno in più del solito. Se si fanno i calcoli, quelle sei ore all'anno di extra, in quattro anni diventano ben 24, ovvero un giorno interno. I conti così, tornano e i motivi del ritardo dell'equinozio d'autunno di quest'anno sono del tutto spiegati.

Che cos’è un equinozio? 

L’asse terrestre è sempre inclinato di un angolo di circa 23,5 gradi rispetto all’eclittica, ossia il piano immaginario creato dal percorso della Terra intorno al Sole. Tuttavia, sebbene l’angolazione resti la stessa, l’orientamento dell’inclinazione cambia durante l’anno. In astronomia, l’equinozio è quel momento in cui i raggi del Sole colpiscono l’asse di rotazione della Terra perpendicolarmente. Accade in due momenti: noi dell’emisfero boreale a settembre sperimentiamo l’equinozio di autunno, a marzo quello di primavera. Viceversa avviene nell’emisfero australe. La parola ‘equinozio’ deriva dal latino ‘aequinoctium’, "notte uguale". Anche se durante l’equinozio il giorno e la notte non sono esattamente uguali, il buio e luce possono essere entrambi molto vicini a 12 ore.  

L’equinozio tra cultura e tradizione 

L’equinozio coincide con molti eventi culturali, osservanze religiose e tradizioni:

  • Antica Grecia. Nella mitologia greca, l’autunno è associato al ritorno della dea Persefone negli inferi per stare con il marito Ade. Veniva ritenuto un buon momento per mettere in atto rituali per la protezione e la sicurezza, nonché riflettere sui successi o i fallimenti dei mesi precedenti. 
  • Giappone. In Giappone ‘Higan’ è una settimana di festa osservata dalle scuole buddiste durante gli equinozi di settembre e marzo. Higan significa ‘l’altra sponda’ e si riferisce agli spiriti dei morti che raggiungono il Nirvana. È un momento per ricordare i morti visitando, pulendo e decorando le loro tombe. Entrambi gli equinozi sono feste nazionali fin dal periodo Meiji (1868-1912).  
  • Mabon. Il giorno dell’equinozio d’autunno i neopagani celebrano il Mabon. Fa parte degli otto sabbat ed è una festa per onorare il raccolto e i frutti della terra, condividendoli con gli altri.
  • Stonehenge. Stonehenge è il fulcro dei misteri legati al solstizio e all’equinozio. Le pietre che lo compongono sono, infatti, allineate in corrispondenza dei punti in cui il Sole sorge in quei giorni. Per questo, è stato ipotizzato che il sito fosse un antico osservatorio astronomico. 

Equinozio e solstizio: quale differenza?

Il termine equinozio è di derivazione latina - aequa nox - e come facilmente intuibile indica che esistono due giorno all'anno che hanno le stesse ore di luce e di buio. Ovviamente però questo periodo cambierebbe in base alle latitudini, per questo si tiene più in considerazione l'equinozio astronomico corrispondente all'esatto momento in cui la Terra raggiunge il punto della sua orbita intorno al sole in cui la nostra stella si trova allo zenit dell’equatore. I raggi del Sole in quel momento risultano perpendicolari al nostro pianeta, illuminandone una metà e lasciando l’altra al buio.

La differenza tra equinozio e solstizio risiede proprio qui: durante i solstizi il sole raggiunge, rispetto all'orizzonte, la sua massima e la sua minima altezza nella sfera celeste, e i suoi raggi cadono perpendicolari ai tropici.

Quando finisce l'autunno?

L'autunno 2023 inizia il 23 settembre ed è destinato a concludersi nella notte di venerdì 22 dicembre, quando si verificherà il solstizio d'inverno e la stagione delle foglie lascerà il posto a quella del grande freddo.

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