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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Giornata internazionale dello yoga: i benefici fisici e mentali di questa antica pratica

Questa antica disciplina aiuta a ridurre ansia e stress, l’elasticità e la forza fisica, aumenta la capacità di controllo di sé

La Giornata internazionale dello yoga si celebra ogni anno in tutto il mondo il 21 giugno. Lo yoga è una pratica fisica, mentale e spirituale che ha avuto origine nell'antica India e che a partire dagli anni '60 si è diffusa anche in Occidente. La data del 21 giugno venne scelta dall'allora primo ministro indiano perché è il giorno più lungo dell'anno nell'emisfero settentrionale e condivide un significato speciale in molte parti del mondo. Nel calendario indiano, il solstizio d'estate segna il passaggio a Dakshinayana, la porta verso la seconda parte dell'anno. Nella mitologia indù, si dice che Shiva, il primo yogi (Adi Yogi), abbia iniziato a trasmettere la conoscenza dello yoga al resto dell'umanità in questo giorno e sia diventato il primo guru. 

La giornata dello yoga

La prima Giornata Internazionale dello Yoga è stata osservata in tutto il mondo il 21 giugno 2015, giorno in cui 35.985 persone, tra cui il primo ministro Modi e dignitari di 84 nazioni, hanno eseguito 21 asana (posizioni dello yoga) per 35 minuti al Rajpath di Nuova Delhi, diventando la più grande lezione di yoga mai tenuta e con il maggior numero di nazioni partecipanti. Da allora si svolgono raduni di praticanti yoga nelle città dell'India e di tutto il mondo. In Italia, il più celebre festival dedicato a questa pratica è lo Yoga Festival di Milano

Che cos'è lo yoga

“Lo yoga non è una religione, è una filosofia, uno stile di vita, che rientra nella cultura tantrica. È una pratica fisica, energetica e meditativa. Si lavora con il corpo e con il respiro (pranayama) per permettere al corpo di mantenere la posizione meditativa, unico e ultimo fine dello yoga. Attraverso la meditazione l’individuo trascende corpo e mente attraverso l’osservazione senza giudizio di tutto ciò che arriva. Concentrazione prima, distacco poi, andando sempre più in profondità per raggiungere l’illuminazione (samadhi). Secondo uno dei principi dello yoga ogni individuo ha in sé tutta una serie di qualità, che con le pratiche appropriate può esprimere, armonizzare e integrare fino a raggiungere lo stato dell’illuminazione divenendo uno col tutto”, spiega Alessia Frigo diplomata come Insegnante di Yoga integrale e Meditazione presso la scuola Fiorentina Samadhi (500hr RYT) e insegnante certificata di Yin Yoga (50hr RYT). 

Le origini dello yoga

“Lo yoga, che significa unione, è una disciplina antichissima. Al suo interno, oltre alle asana (le posture) che siamo abituati a vedere, racchiude diverse altre pratiche. Lo yoga nasce 8000 anni fa come esercizio meditativo, usato da “l’uomo medicina” (vipra) che dedicava la sua vita all’osservazione del sé. Rientra all’interno della cultura tantrica, che in seguito all’invasione dei popoli del nord Europa ha subito una compenetrazione culturale che ha dato vita ai 4 Veda (Sama veda, Rig veda, Yajur Veda, Atharva Veda), inni e versi che contengono la cultura tantrica”, afferma Alessia Frigo.

I benefici fisici e mentali dello yoga

“La pratica dello yoga ha diversi effetti benefici su corpo e mente. Lavorando sulla mobilità articolare, sulla flessibilità attiva e passiva e sulla forza, consente di allungare, rinforzare, fluidificare le giunture nel totale rispetto del corpo, dei suoi naturali allineamenti e forme. Se adeguatamente guidato lo yoga è perfetto per chi soffre di mal di schiena. La pratica può essere di aiuto nell’alleviare dolori articolari, dorsali, cervicali e lombari, inoltre lavora a livello endocrino immunitario. Le tecniche di respirazione (pranayama, gestione dell’energia), tramite il movimento del diaframma, agiscono in maniera fisiologica migliorando l’ossigenazione del corpo, il benessere degli organi interni e della zona lombare. Quanto ai benefici mentali ed energetici, la pratica consente di lavorare sulla concentrazione, sull’ascolto di se stessi e dei propri reali bisogni, aiutando a ritrovare prima la connessione prima con il proprio corpo, poi con la mente. Attraverso una pratica costante lo yogi impara a staccarsi dalla mente, a osservarla e a non farsi coinvolgere dalle sue “agitazioni” e “fluttuazioni”. Ne consegue una riduzione dello stress, una migliore capacità di gestire la propria emotività, capire se stessi e rispettare i propri bisogni”, prosegue l’insegnante di yoga. 

Lavorando sulla mobilità articolare, sulla flessibilità attiva e passiva e sulla forza, lo yoga consente di allungare, rinforzare, fluidificare le giunture nel totale rispetto del corpo, dei suoi naturali allineamenti e forme.

Lo yoga è (anche) per bambini

“Lo yoga è perfetto anche per i bambini perché consente loro di trovare, sin da subito e a livello interiore, ottimi strumenti per imparare a capire e a gestire la propria emotività, dalla rabbia alla tristezza, dall’aggressività alla gioia. La pratica agisce su concentrazione e attenzione, aiutando i più piccoli a mantenere il focus su ciò che stanno facendo. Lo yoga trasmette valori come integrazioneaccettazione e gioia di condividere e accompagna i bambini verso una disciplina dove mente e corpo dialogano, dove la competizione diventa ascolto e rispetto. In più, flessibilità e mobilità che conseguono alla pratica saranno di aiuto qualora si voglia intraprendere una qualsiasi disciplina sportiva”, commenta Alessia Frigo.

Le tipologie di questa antica pratica

“Innanzitutto è bene distinguere tra yoga antico e yoga moderno. Il primo racchiude diverse pratiche energetiche e fisiche, poco di moda ma che rappresentano la vera e intima essenza dello yoga. Tra queste vi sono il Karma Yoga (azione disinteressata), Bhakti Yoga (devozione e abbandono), Raja Yoga (meditazione)”.

  • Hatha Yoga
    “È il grande cappello sotto al quale risiedono i tipi di yoga moderno (Hatha: il fisico conquista la mente, liberandone i poteri attraverso la purificazione e il controllo del corpo fisico)”.

  • Ashtanga Vinyasa Yoga
    “Racchiude sei serie di pratiche fisse, molto vigorose e intense, realizzate in maniera esemplare da Patthabi Jois, fondatore dell’Ashtanga Yoga. Generalmente si arriva alla pratica delle prime 2 serie. Le successive vengono affrontate da Yogi di livelli avanzati, che praticano quotidianamente”.

  • Vinyasa Yoga
    “Il movimento si coordina al ritmo del respiro. Figlio dell’Ashtanga, è uno yoga dinamico, creativo, non legato a serie fisse, ma influenzato dalle conoscenze dell’insegnante”.

  • Bikram Yoga
    “Prende il nome dal suo ideatore ed è uno stile di 26 asana di Hatha yoga, svolte a 40 gradi con il 40% di umidità”.

  • Kundalini Yoga
    “È lo yoga della consapevolezza, pratiche energetiche svolte per risvegliare la Kundalini che scorre lungo Sushuma, il principale canale energetico presente lungo la spina dorsale. Si concentra soprattutto sui Krya (pratiche energetiche di purificazione) che unisce esercizi fisici, respirazioni, mudra (gesti), mantra (suoni), drishti (sguardo)”.

  • Power Yoga
    “Simile al Vinyasa yoga è uno stile che deriva dall’Ashtanga creato da Bryan Kest, lavora anche sull’attività aerobica, che in genere non accade nello yoga. È uno stile dinamico con funzione energizzante”.

  • Yin Yoga
    “Di origine cinese è uno yoga dove si mantengono le posizioni dai tre ai cinque minuti, lavorando su flessibilità passiva. I muscoli non vengono attivati. Le sequenze seguono il concetto energetico dei meridiani (canali energetici che scorrono lungo il corpo e correlati ai diversi organi e funzioni vitali). Ottimo per integrare una pratica più attiva e per chi cerca una pratica meditativa e calma”.

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