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Riccione Teatro partecipa alla mostra "Il video rende felici"

Dal 12 aprile al 4 settembre Riccione Teatro partecipa come partner della mostra in programma a Roma a Cura di Valentina Valentini

“Il cuore di Riccione pulserà forte nel 2022, dal 12 aprile al 4 settembre, in due straordinari e prestigiosi templi dell’arte e della cultura come il Palazzo delle Esposizioni e la GAM di Roma. Sarà un momento significativo, un’opportunità unica per noi, poter presentare al pubblico romano, la prossima estate, le due produzioni più recenti di Riccione Teatro, quelle che rappresentano il nostro attuale percorso di ricerca: il documentario dedicato a Pina Bausch e il film in realtà virtuale di Elio Germano nato dalla residenza artistica dell’attore allo Spazio Tondelli”. Così commenta Simone Bruscia, direttore di Riccione Teatro, della partecipazione di Riccione Teatro come partner dell’attesissima mostra “Il video rende felici. Video arte in Italia” in programma a Roma. La mostra, a cura di Valentina Valentini, ripercorre la produzione di videoarte e cinema d’artista in Italia dalla fine degli anni Sessanta al nuovo secolo ed è una delle più importanti riflessioni mai dedicate al complesso universo della videoarte.

La mostra indaga queste iniziative, che incrociano arte ambientale, body art, arte povera, musica sperimentale, teatro e danza, con fenomeni di ibridazione che vedono l’utilizzo sperimentale del video in televisione e a teatro, sino all’emergere delle prime forme di computer art.

I due prestigiosi spazi romani in cui è allestita la mostra accolgono 19 installazioni, cui si aggiungono oltre 300 opere raccolte in rassegne dedicate, per un totale di oltre 100 artiste e artisti coinvolti. Il percorso espositivo alterna video monocanale, installazioni video, multimediali e interattive, esplorando le interferenze del video con il cinema, la tv, il teatro, la danza, la fotografia, le arti plastiche. Alle opere si affiancano documenti, bozzetti, disegni, locandine, manifesti, fotografie e cataloghi, che ne ripercorrono il processo produttivo e il contesto storico. Sono inoltre in programma rassegne di film d’artista e video, tavole rotonde e performance dal vivo.

In particolare, al Palazzo delle Esposizioni si analizzano in le trasformazioni del formato installativo, nel suo dialogo con lo spazio e i dispositivi tecnologici. Le opere qui presenti testimoniano le sperimentazioni elettroniche e digitali della videoarte italiana. Il programma include 13 rassegne, tra miscellanee e personali di film d’artista e video monocanale.  Artisti in mostra: Marinella Pirelli, Michele Sambin, Giovanotti Mondani Meccanici, Mario Convertino, Studio Azzurro, Daniele Puppi, Rosa Barba, Danilo Correale, Elisa Giardina Papa, Quayola, Donato Piccolo.

Alla GAM sono invece esposte installazioni e opere monocanale provenienti dai centri di produzione e disseminazione della videoarte. Il percorso indaga le relazioni tra videoarte, architettura radicale e design postmodernista, ma anche le ibridazioni fra video, danza e teatro. Un’ampia sezione è dedicata poi alle sperimentazioni televisive e ai festival video. Tra le installazioni figurano opere di Fabio Mauri, Daniel Buren, Bill Viola, Cosimo Terlizzi, Umberto Bignardi, Masbedo, Fabrizio Plessi e Franco Vaccari.

All’interno dell’ampia sezione riservata ai rapporti fra video, teatro e danza, un importante contributo è fornito dall’archivio del Riccione TTV Festival, manifestazione ideata nel 1985 da Franco Quadri proprio per indagare le sperimentazioni tra video e arti sceniche. Negli anni il TTV, che quest’autunno festeggerà la sua 26a edizione, ha raccolto a Riccione un vastissimo archivio video, da cui provengono i seguenti lavori ora in mostra a Roma, realizzati da artisti di assoluto valore internazionale: Prologo a diario segreto contraffatto, di Giorgio Barberio Corsetti e Studio Azzurro (1985, 30’); Trucco, di Riccardo Caporossi (1988, 10’); Rosa, di Peter Greenaway (1992, 16’); Descrizione di una battaglia, di Giorgio Barberio Corsetti (1993, 27’); Brentano, di Romeo Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio (1995, 25’);  Orlando furioso, di Motus (1999, 15’); Pasodoble, di Kinkaleri (2005, 47’).

Sfruttando la sua lunga esperienza nella promozione del videoteatro e della videodanza, negli ultimi anni Riccione Teatro ha ulteriormente approfondito la sua ricerca sul linguaggio video coproducendo progetti originali a cavallo tra video, teatro e nuove tecnologie, come Segnale d’allarme. La mia battaglia VR, film in realtà virtuale girato allo Spazio Tondelli di Riccione da Elio Germano e Omar Rashid. Il film, interpretato da Germano e nato da un monologo teatrale scritto dall’attore romano insieme a Chiara Lagani (Fanny & Alexander) sarà proiettato nel chiostro-giardino della GAM mercoledì 6 luglio, in una serata-evento inserita nel programma della mostra Il video rende felici.

La serata prevede la proiezione di un’altra fortunata coproduzione video di Riccione Teatro, Pina Bausch a Roma, documentario ideato da Simone Bruscia e Andres Neumann in cui Graziano Graziani ripercorre l’esperienza di Pina Bausch nella città eterna, a cui la coreografa tedesca ha dedicato due spettacoli indimenticabili, Viktor (1986) e O Dido (1999). Attraverso un intreccio di preziose testimonianze (Matteo Garrone, Mario Martone, Vladimir Luxuria, Leonetta Bentivoglio, Claudia Di Giacomo, Ninni Romeo, Andrés Neumann, Maurizio Millenotti e la famiglia Firlović) il documentario ricostruisce la Roma insospettabile di Pina Bausch, scandita da pranzi in trattoria, visite in campi rom, incursioni in sale da ballo popolari e sopralluoghi notturni in circoli di cultura omosessuale.

Presentando il biglietto della mostra della GAM si ha diritto all'ingresso ridotto al Palazzo delle Esposizioni e viceversa.
 
 

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