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Anmic Rimini: "Stop al nuovo Isee per i disabili"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

Esattamente un anno fa chiedevamo di conoscere le soluzioni che si intendevano adottare per ovviare al problema sollevato dalla bocciatura del TAR Lazio di parti del DCPM 159/2013 in merito all'avvio della presentazione del nuovo ISEE da parte di soggetti diversamente abili e si invitava a sospendere le nuove dichiarazioni o avvalersi delle precedenti in attesa di una definizione governativa per scongiurare una moltitudine di ricorsi.

Oggi dopo un anno possiamo dire che avevamo ragione ed adesso chi era stato costretto a presentare una DSU illegittima così come pensata dal Governo e per questo magari aveva perso l'opportunità di accesso a vari servizi si ritrova a poter fare ricorso in forza della sentenza emessa dal Consglio di stato in data 3 dicembre 2015 e pubblicata oggi 29 febbraio.

Sul nuovo Isee, il Consiglio di Stato ha dato quindi dato ragione alle famiglie con disabilità, respingendo nuovamente l'appello presentato dal Governo. Il ricorso contro il nuovo Isee, insomma, è ufficialmente e completamente vinto: e l'appello presentato al Consiglio di Stato dal governo è stato respinto. "Deve il Collegio condividere l'affermazione degli appellanti incidentali - si legge nella sentenza - quando dicono che 'ricomprendere tra i redditi i trattamenti indennitari percepiti dai disabili significa allora considerare la disabilità alla stregua di una fonte di reddito - come se fosse un lavoro o un patrimonio - ed i trattamenti erogati dalle pubbliche amministrazioni, non un sostegno al disabile, ma una 'remunerazione' del suo stato di invalidità oltremodo irragionevole, oltre che in contrasto con l'art. 3 della Costituzione". Il Consiglio di Stato conferma quindi quanto già sentenziato dal Tar del Lazio, il quale aveva respinto "una definizione di reddito disponibile che includa la percezione di somme, anche se esenti da imposizione fiscale": in sintesi, le provvidenze economiche previste per la disabilità non possono e non devono essere conteggiate come reddito.

Anmic Rimini

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