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Ljajic lo provoca, Delio Rossi lo prende a pugni

Quando lo stress gioca brutti scherzi. Ne sa qualcosa l'ormai ex allenatore della Fiorentina, Delio Rossi, che al minuto 31 di Fiorentina-Novara ha colpito il suo giocatore Adem Ljajic

Quando lo stress gioca brutti scherzi. Ne sa qualcosa l'ormai ex allenatore della Fiorentina, Delio Rossi, che al minuto 31 di Fiorentina-Novara ha colpito il suo giocatore Adem Ljajic, appena sostiuito. Il serbo non l'ha presa bene, facendo un applauso polemico nei confronti di Rossi. Tra i due è scoppiato un reciproco scambio di insulti, che si è concluso con la rabbiosa reazione del tecnico. Si è reso necessario l'intervento dello staff viola per sedare la furia dell'allenatore.

A fine gara patron Andrea Della Valle ha esonerato Rossi: “E' un atto dovuto, per i valori che questa società ha perseguito in questi anni. È la scelta che non avrei mai voluto prendere, ma per il gesto di Delio Rossi non ci sono giustificazioni. L'esonero è per il suo bene. È una bravissima persona. Ci sarà anche una punizione per Ljajic, perchè l'allenatore è stato provocato, anche se non doveva reagire in questo modo".

"Rossi ha sbagliato, ma le condanne le fanno altri", ha affermato Renzo Ulivieri, presidente dell'associazione italiana allenatori. Quella del tecnico viola nei confronti di Ljajic è stata "una reazione sproposita, è mancata la lucidità, ma può capitare. Ci sono passati tutti, è capitato anche a me". In passato si ricorda la reazione di Fabrizio Castori, che in un Lumezzane-Cesena del 2004 aggredì il giocatore avversario Pietro Strada per un´esultanza non gradita.

“Lo capisco bene come uomo e come allenatore – ha dichiarato Castori a Radio Sportiva -. Può essere che il tecnico abbia sentito una provocazione evidente e di conseguenza abbia reagito. Rossi va compreso, perché i giocatori devono stare al posto loro e portare rispetto per una logica differenza di età. Io fui riconfermato a Cesena, mentre Rossi a Firenze è stato esonerato. Questa è una decisione che non riesco a comprendere, perché una società dovrebbe sempre stare dalla parte dell´allenatore, anche quando sbaglia”.

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