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Il basket e il suo ruolo educativo. Il Trofeo delle Regioni approda a San Patrignano

Basket e solidarietà. Perché lo sport non sia solo uno svago, ma un vero e proprio strumento di crescita. Sia fisica che morale. Per questo mercoledì in occasione del Trofeo delle Regioni "Cesare Rubini" 2014, la Federazione Italiana Pallacanestro e il Comitato Regionale Emilia Romagna hanno sposato la causa di San Patrignano

Basket e solidarietà. Perché lo sport non sia solo uno svago, ma un vero e proprio strumento di crescita. Sia fisica che morale. Per questo mercoledì in occasione del Trofeo delle Regioni “Cesare Rubini” 2014, la Federazione Italiana Pallacanestro e il Comitato Regionale Emilia Romagna hanno sposato la causa di San Patrignano.  Prima hanno dato modo ai 600 ragazzi partecipanti al torneo di seguire lo spettacolo di prevenzione “Fughe da fermi” facente parte del progetto WeFree portato avanti dalla comunità.

A seguire si è tenuto invece un convegno sul tema “I giovani e il basket come esperienza educativa”, condotto dal giornalista Italo Cucci, a cui hanno partecipato il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della Fip Gianni Petrucci, la cofondatrice della Fondazione San Patrignano Letizia Moratti e Osvaldo Petris del Comitato di gestione della Comunità. Un momento per parlare di sport all’interno di una comunità che «la sera e nel fine settimana si trasforma in una grande palestra a cielo aperto» come ha sottolineato Petris «con ragazzi che praticano molte discipline sportive come calcio, basket, pallavolo e corsa, ognuna importante strumento nel loro percorso di recupero».

Un convegno in cui i relatori hanno rivolto grande attenzione allo sport nella scuola, come ha ben spiegato il presidente Malagò: «Se lo sport non riparte dalle scuole non c’è futuro. Per questo dobbiamo porre grande attenzione all’impiantistica che ancora manca in troppi istituti, un problema a cui si deve porre rimedio attraverso un percorso pubblico - privato. A quel punto il Coni si potrà impegnare ancora di più di quanto sta facendo in merito alla formazione dei docenti e istruttori». «Non dimentichiamo l’importanza sociale di tutte le società sportive italiane, nel mio caso quelle cestistiche – ha sottolineato il presidente della Fip Gianni Petrucci - Prima di fare sport fanno sociale e per questo è sempre più importante che si trovi una correlazione fra le società e il mondo scolastico».

A tornare sulla necessità di un’impiantistica adeguata e ad offrire una soluzione Letizia Moratti: «Credo che il piano Renzi possa dare una grande spinta all’edilizia scolastica. Non possiamo però pensare che lo Stato possa riuscire a realizzare una palestra per ogni scuola. Per questo sarebbe interessante se i singoli istituti riuscissero a dare vita a dei project financing, così che grazie ad una collaborazione fra pubblico e privato si riescano a trovare le risorse necessarie per realizzare quanto serve». Al termine del convegno sia Malagò che Petrucci si sono fermati a pranzare assieme ai 1300 ragazzi della comunità nella loro grande sala da pranzo.

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