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L’ultrarunner Stefano Gregoretti sfida il deserto della Patagonia

Ina corsa da 1200 chilometri per lo sportivo riccionese che attraverserà il grande altopiano desertico situato al di sotto del 40° parallelo

Una nuova sfida per l’ultrarunner riccionese, Stefano Gregoretti unico europeo a partecipare alla spedizione internazionale che ha come obiettivo l’attraversata in semi-autosufficienza del deserto della Patagonia, il più vasto dell’intero continente americano e settimo al mondo per estensione. Gregoretti lo percorrerà correndo assieme ad altri due assi dell’ultra trail mondiale: i canadesi Ray Zahab, Ryan Grant. I tre percorreranno oltre 1.200 chilometri attraverso il grande altopiano desertico situato al di sotto del 40° parallelo. Partiranno dall’Oceano Atlantico e saranno circondati dalla cordigliera delle Ande. Affronteranno condizioni estreme: dal soffocante caldo giornaliero che supera i 40 gradi centigradi al freddo gelido della notte, con temperature che scendono anche di 10 gradi sotto lo 0. A rendere ancor più impervia la missione ci potrà essere il vento forte, con raffiche che raggiungono i 60 Km/h tanto da necessitare di occhiali a maschera per fermare la sabbia e polvere.

I tre ultra runner hanno percorso i primi 50 chilometri di ‘riscaldamento’ per abituare il corpo alle temperature e all’altitudine. Nei prossimi giorni i ritmi accelereranno arrivando a coprire giornalmente circa 70 chilometri. Il tempo stimato per completare la missione è di 21 giorni. A loro disposizione avranno un team che penserà alla logistica come il trasporto e montaggio dell’accampamento, preparazione del cibo e rifornimento di acqua ogni 10 ore circa, considerando che il consumo di acqua va dai 6 agli 8 litri al giorno. Dormire bene, mangiare buoni pasti sarà fondamentale, in particolare si ciberanno di riso, patate, olio e sale, per ottenere carboidrati, sali senza appesantire l’organismo. Durante il tragitto invece dovranno pensare a se stessi, rifocillandosi con barrette e gel energizzanti. Per arrivare preparato alla spedizione Gregoretti ha dedicato gli ultimi mesi esclusivamente alla corsa e alla palestra, effettuando allenamenti giornalieri doppi, alternando corse in pianura e su sabbia, trail, sedute di trx (allenamento funzionale in sospensione e crossfit) e saune per prepararsi agli sbalzi termici.

Zahab, Gregoretti e Grant sono ormai un trio affiatato, infatti, è dello scorso inverno un altro loro record: quello di attraversata della freddissima Isola di Baffin in inverno. Per Gregoretti le sfide al gelo sono entusiasmanti, tant’è che nel 2013 conquistò la 100 miglia della Yukon Arctic Ultra in Canada. Anche i deserti sono nelle sue corde come ha dimostrato vincendo la Gobi March, gara condotta in testa per ben 250 chilometri. Tutto ciò mentre sulle reti nazionali italiane ancora passano le immagini del progetto Impossible2Possible dedicato a motivare e avvicinare al running ragazzi dai 18 ai 25 anni d’età, lanciato in anteprima europea a Livigno la scorsa estate da Zahab e Gregoretti. In Argentina la loro spedizione sarà seguita in diretta da numerose scuole superiori statunitensi e canadesi che da anni aderiscono al progetto educazionale della Fondazione No-profit i2P. Ai ragazzi gli ultra runners presenteranno il territorio e le sue caratteristiche parlando e mostrando vegetazione, animali e popolazione. L’impresa è seguita anche da una troupe professionale, che fornirà le riprese al National Geographic.

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