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Attualità Santarcangelo di Romagna

Da Amsterdam a Santarcangelo per nuovi progetti sul teatro

Al master nel borgo clementino al lavoro anche i Motus, già impegnati sul 50esimo anniversario del festival

Santarcangelo Festival ospita tra settembre e ottobre il ‘nomadic block’ del master programme di DAS Theatre di Amsterdam diretto da Silvia Bottiroli. Un percorso di studio e residenza artistica e curatoriale della durata di un mese per nove partecipanti al master in performing arts: mentor del block sarà Motus, direzione artistica del Festival, in sinergia con artiste e artisti internazionali quali El Conde de Torrefiel, Mara Oscar Cassiani e Kamilia Kard, Maura Nguyen Donohue e _vvxxii, Muta Imago, Zapruder fillmmakersgroup. Elemento caratteristico del curriculum di DAS Theatre, ogni ‘block’ esplora ambiti tematici che risuonano su più ampie questioni artistiche e politiche, offre incontri d’approfondimento sullo sguardo delle artiste e degli artisti ospiti e comprende lezioni, seminari, trasferte, esiti performativi e altre esperienze.

DAS Theatre sceglie per ogni ‘block’ dei mentor esterni alla scuola, invitandoli a sperimentare modelli pedagogici derivati dalla loro pratica artistica. Motus, già al lavoro sulla stesura delle linee drammaturgiche della cinquantesima edizione del Festival 2020, ha deciso di condividere con i partecipanti del master le domande che stanno guidando le loro scelte curatoriali: centrale in questo percorso sarà una riflessione sul tempo, il rapporto con il passato, il presente e l'immaginazione del futuro, anche attraverso lo sguardo di culture che hanno modalità di percezione completamente diverse da quella occidentale. Perché una modalità lineare del tempo, che domina la coscienza nelle società occidentali, non consente l'accesso alle informazioni sul futuro ma solo a informazioni limitate sul passato. I modi in cui siamo situati nel tempo si riflettono su come pensiamo, parliamo e concettualizziamo la comunità, il mondo e l'universo che ci circonda. Rasheedah Phillips, “Black Quantum Futurism Theory & Practice”. La collaborazione tra Motus e DAS Theatre diventa inoltre il primo passo di un percorso di dialogo e ospitalità sul tema della formazione che interroga la situazione politica, economica e identitaria delle nuove generazioni di artisti, e che si svilupperà attraverso un percorso dedicato all’interno della costruzione di Santarcangelo Festival. Spiega la direzione artistica di Santarcangelo Festival, Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande di Motus, insieme alla dramaturg Rossella Menna: “Nell’immaginarla come un’edizione che si pone soprattutto domande sugli orizzonti, Santarcangelo 2020 ci sembra un’occasione irrinunciabile per aprire un’ampia finestra sulla formazione artistica. Che tipo di artisti e performer si formano in Europa al di là delle barriere disciplinari? Per quale teatro? Per quale società? Nell’ambito di un progetto denominato A school with a view, che culminerà in un simposio dove direttori e curatori di varie istituzioni formative metteranno in condivisione ricerche e pratiche, durante il Festival sarà accolta una costellazione di spettacoli, performance e studi portati avanti in modo indipendente dai partecipanti di diverse accademie e centri di formazione artistico-professionale italiani e internazionali. Un altro tassello del complesso paesaggio del Festival 2020.”

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