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Il musicista e Dj Michele Panzieri: "Voglia di tornare a ballare per vincere le inibizioni e comunicare emozioni"

In consolle negli eventi "Cocoon Riccione" alla Villa delle Rose di Misano e "Ritmi di Ralf" al Peter Pan, è tra i fondatori di Radio House, che da pochi mesi trasmette musica elettronica

Classe 1976, musicista polistrumentista, producer, dj e speaker radiofonico. Questo e molto altro è Michele Panzieri, negli anni novanta protagonista della scena blues polistrumentale con diversi gruppi e come session man. Nel terzo millennio ha conosciuto la musica elettronica e come dj da tempo suona in Romagna come guest resident in one-night quali Cocoon Riccione (Villa delle Rose di Misano) e Ritmi di Ralf (Peter Pan di Riccione). È tra i fondatori di Radio House, che da pochi mesi trasmette elettronica di qualità sette giorni su sette, 24 ore al giorno, tramite il suo sito internet e la sua app, dove conduce tutti i giorni il programma People In Da House.
 
People Inda House va in onda dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 20 e in replica dalle 4 alle 5 di mattina; un format nato nel 2015, ideato, condotto e mixato live sin dalla puntata da Michele Panzieri, con la precisa missione di dare spazio alla musica da clubbing che in Italia - anche all’epoca - era arduo ascoltare e ballare. In 60 minuti Panzieri, uno dei fondatori di Radio House nonché suo direttore artistico, propone una selezione accurata di musica house e techno: non necessariamente novità e brani inediti, ma anche rare grooves che sappiano provocare le giuste suggestioni: un vero e priorio punto di, il vero proprio prequel di quello che poi è diventato e sta diventando Radio House.
 
Quanta voglia ha la gente di tornare in pista a ballare?
Una gran voglia! Ballare è da sempre il modo migliore per vincere le proprie inibizioni e comunicare con il proprio corpo le nostre sensazioni, le nostre emozioni e la nostra voglia di libertà.
 
Perché il clubbing è stato così penalizzato dall'epidemia?
Penso ci sia stato un accanimento a volte eccessivo nei confronti delle discoteche, viste da sempre come un teatro pericoloso. Noi ci occupiamo di assembramenti e nel momento in cui l’assembramento diventa veicolo di contato è inevitabile essere penalizzati. Mi auguro che tutto questo non duri ancora molto e che si abbia un occhio di riguardo per il mondo dello spettacolo che è fermo da troppo tempo.
 
La voglia di divertimento e di spensieratezza dopo un periodo buio e di crisi si riflette sulla musica?
La musica da sempre cattura lo zeitgeist, lo spirito del tempo in cui viviamo. Ci sarà una grande energia in tutto quello che noi dj suoneremo e il pubblico ballerà.
 
La creatività dei dj ha risentito della pandemia?
La pandemia ha costretto i dj a rivedere completamente il loro ruolo e non è detto sia stato una male. Anzi. Io nasco musicista e resto musicista, di conseguenza questo prolungatissimo lockdown mi ha dato l’opportunità di finalizzare una serie di progetti che avevo in sospeso e di dedicarmi anima e corpo al lancio di Radio House.
 
Come nasce l’idea di creare una radio dedicata alla musica elettronica proprio durante il lockdown? 
Un’idea che coltivavo da tempo, molto prima del lockdown: l’idea di una radio dedicata esclusivamente alla musica elettronica di qualità, in grado di rivolgersi non soltanto agli addetti ai lavori ed agli appassionati più accaniti, ma anche ad un target più trasversale. Mi sono accorto che mancava una radio di questo tipo, dedicata ad un certo tipo di musica elettronica e realizzata da professionisti della radio Il nostro team è composto esclusivamente da professionisti della radio, in grado di calibrare ritmo, parole e racconti in maniera armonica e soprattutto credibile: per quanto mi riguarda, ho unito in questo progetto le mie anime di musicista, dj, produttore, direttore artistico e radiofonico.
 
Quanto c’è di Rimini e Riccione in questo progetto?
Rimini e Riccione le vivo da anni nelle console dei locali: un concept come Radio House non può non fare riferimento e non ispirarsi alla Riviera Romagnola, autentica patria delle disco. Così come Milano, dove vivo, è la patria delle radio.
 
Da tempo il mondo della notte fatica a trovare nuovi stimoli di divertimento, questa potrebbe essere l''occasione per cambiare?
Serve uno sforzo collettivo, la capacità di tutti quanti di adeguarsi al presente e di proiettarsi verso il futuro: trovare formule in grado di consentire l’interazione tra clubbing, una radio come la nostra ed i social network. Io mi immagino serate nelle quali si balla e si ascolta buona musica sia “in presenza”, ovvero nei locali, ma anche “in remoto”, se così si può dire. Ovvero collegati da casa con il proprio telefonino o con altri device.
 
Quali saranno le tendenze musicali di questa estate quando riapriranno le discoteche?
Spero che la house e la techno abbiano lo spazio che meritano nelle programmazioni estive delle discoteche. La dancefloor manca da troppo tempi a tutti quanti noi, e non esiste modo migliore per ripartire che concentrarsi con una musica che unisca ritmo, ipnotismo e la capacità di liberare la mente e il corpo.
 

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