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Il debutto in Argentina slitta per il covid, ma gli artisti non si arrendono e danzano "In solitaria"

In anteprima alla Corte degli Agostiniani il duo inedito formato dal danzatore Claudio Gasparotto e dal musicista Fabio Mina

Ripartire insieme. Una consapevolezza resa ancora più forte dopo il difficile momento dettato dalla pandemia. Una certezza, dopo tanti giorni e mesi stranianti, incarnata sul palco dal danzatore Claudio Gasparotto, sulle musiche dal vivo di Fabio Mina. I due artisti presentano in anteprima il nuovo spettacolo "In solitaria", in programma il 9 agosto, alle 21.30, alla corte degli Agostiniani, nell'ambito della rassegna estiva Arena sotto le stelle (prevendita su liveticket.it).

Lo spettacolo doveva debuttare a Cordoba, in Argentina, a settembre 2020, nell’ambito del Festival Pulso Urbano, ma la pandemia ha tenuto fermi al palo gli artisti di tutto il mondo. "Vista la sospensione di tutte le attività artistiche, in alternativa abbiamo realizzato un progetto online Pratica della Distanza che ci ha portato alla creazione di un video dal titolo Due ma non due a cura di Dorin Mihai, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Cordoba, la collaborazione dell’Area Danza Contemporanea del Teatro del Libertador e con la partecipazione di circa trenta danzatrici e danzatori argentini", racconta Gasparotto.

"Il video - realizzato per Officina Rimini Arte, la radio web del Comune di Rimini – ha rilanciato il progetto con un work in progress che esiste e resiste nei nostri corpi. Mattia Fornaciari ha registrato con il suo sguardo un passaggio della nostra ricerca in dialogo con il nostro mare: flusso di immagini, solitudine nel profondo legame con la natura, vita, musica, danza. Abbiamo ripreso la creazione teatrale in previsione del Festival Pulso Urbano che dovrebbe ospitarci nel mese di  settembre 2021, se la situazione legata alla pandemia lo permetterà - proseguono i due artisti e - lunedì 9 agosto andrà in scena nel Chiostro degli Agostiniani la prima presentazione pubblica del lavoro". 

Lo spettacolo e il progetto

Il duo nasce intorno a una idea musicale di Fabio Mina, una dedica al leopardo delle nevi, creatura misteriosa che conduce una vita estremamente riservata tra gli altopiani e le vallate dell’Asia Centrale e la cui sopravvivenza è minacciata dall’uomo moderno: sa di non essere unico, per questo lascia dei messaggi subliminali lungo i sentieri che percorre, sentieri che altri condivideranno, tracciati chissà quanto tempo prima dai suoi antenati. Una immagine di intima solitudine e di spazi incontaminati, ma al tempo stesso di consapevolezza dell’altro. 

Claudio Gasparotto danza questa condizione di distacco, trasformandola in tensione all’intercettazione della vita, con la consapevolezza di condividere un sentimento che appartiene a tutti gli esseri viventi. "Esiste un legame spirituale nella rete della natura, nella relazione tra l’umanità e il suo ambiente - spiega - Se accogliamo il principio che questo esiste a causa di quello, allora riusciremo a nutrire una nuova utopia della felicità e a  condividere con gli altri la sfida di sostenere il segreto della vita".
 

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