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Sembrava un piccolo scoglio e invece era una tartaruga: la storia di "Roccia"

L'esemplare di Caretta caretta è stato salvato e liberato in mare dopo le cure di Fondazione Cetacea e dei volontari di Mare d'aMare

"C’è tanta tenerezza nei gesti della dottoressa Valeria Angelini, la biologa marina che collabora con Fondazione Cetacea, quando prepara la tartaruga Roccia per il suo viaggio verso la libertà. I membri di Fondazione Cetacea, la onlus che gestisce l’Ospedale delle Tartarughe a Riccione, sono sempre molto felici quando una delle tartarughe ricoverate è abbastanza sana e in forze per essere rilasciata in mare, ma questa volta è un caso speciale" - raccontano i volontari dell'Associazione Mare d'Amare.

Roccia è una Caretta caretta di piccole dimensioni, che si è meritata il nome grazie alla quantità di balani - detti anche denti di cane - che ricoprivano la sua corazza al momento del recupero a Falconara Marittima, così tanti da farla sembrare un piccolo scoglio. In due mesi la tartaruga ha quasi raddoppiato il peso e il carapace è cresciuto di quasi due centimetri.  A causa della sua piccola stazza, si è convenuto che la cosa migliore fosse rilasciarla in mare aperto, anziché sulla spiaggia come avviene di solito. Roccia ha una sua carta d'identità che riporta i suoi dati, e sotto la pelle del collo è stato inserito un microchip con il numero di telefono della Fondazione, in modo che, se per qualche motivo venisse ritrovata, si potrebbe avvisare coloro che se ne sono presi cura fino ad ora.

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Mare d’aMare è un progetto dedicato al mare che ha beneficiato dei finanziamenti della Regione Emilia Romagna, oltre ad avere il patrocinio di Provincia e Comune di Rimini. E’ stato concepito e realizzato da una rete di associazioni del territorio: Arop – Associazione Oncoematologica Riminese, Basta Plastica in Mare, Con le Ali di Chiara e Marinando, ed è rivolto agli alunni di quarta e quinta elementare, ma anche alle loro famiglie. Parla di cultura marinara, ma anche di raccolta della plastica, e di riuso e riciclo dei rifiuti.

Date le restrizioni antiCovid, buona parte del progetto è stato portato su video, in modo da evitare la presenza in classe degli esperti. In questo contesto è nata così l’idea di fare una piccola spedizione in mare con due imbarcazioni messe a disposizione da Marinando, registrare il rilascio di Roccia e realizzare così un documento di rara armonia tra l’uomo e gli abitanti del mare. Anche se non possono essere presenti il pensiero, la dedica, va ai bambini, soprattutto quelli seguiti da Arop che, come Roccia, devono affrontare un percorso difficile prima di tornare a buttarsi nel mare della loro vita.

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