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Un salto indietro nel tempo con il film "Intervallo": un omaggio al teatro Galli e a Rimini

Appuntamento sabato sul web con il film di Giuseppe Fabbri, che debutta nella Giornata mondiale del teatro

Un omaggio al mondo dello spettacolo e a quel teatro che Rimini ha ritrovato dopo molti decenni. Si potrà vedere su youtube proprio da sabato dalle 21, nella Giornata mondiale del teatro, il film "Intervallo", per la regia di Giuseppe Fabbri, che ne firma anche la sceneggiatura. Fabbri, medico riminese e musicista nel gruppo di AttiMatti, associazione culturale di improvvisazione teatrale, ha condiviso questo suo progetto con i colleghi attori. Un'idea nata nel 2018 proprio mentre il Galli stava rialzando il sipario. "Ogni giorno percorrevo la strada del centro storico guardando come il vecchio teatro ritrovasse il suo splendore, e ogni giorno da casa mia allo studio maturava in me questa idea". 

Il film, che ha una durata di un'ora e mezza ed è a budget zero, è stato terminato nel marzo 2020, proprio quando la pandemia ha preso il sopravvento su ogni aspetto della vita quotidiana di ognuno. "Speravamo di poterlo presentare in sala, ma purtroppo i tempi non lo permettono - racconta Fabbri - e allora abbiamo deciso di presentarlo online pur di farlo vivere, ma è anche un messaggio di speranza per chi lavoro nel mondo dello spettacolo. In questo film c'è una storia che si intreccia con il teatro Galli, con Rimini, ma anche con tante altre pagine di vita dei riminesi e di alcuni luoghi simbolo della città. Il messaggio che spero arrivi a tutti è che con la cultura ci sarà sempre un riscatto".

I protagonisti del film sono Erica Brunello, Niko di Felice, Irene Zanchini, Michel Rattini, Emanuele Crispo, Lorenzo Garatti, Gary Silvagni, Stefania Grigoletto, Ginevra Evangelista, Simone Evangelista e la partecipazione straordinaria di Fabio Magnani.

"Intervallo" narra la storia di due donne, madre e figlia, che s'intreccia con quella del Teatro Galli di Rimini, in un arco temporale che va dalla sua riapertura del 1923 fino ai giorni nostri. Il titolo si riferisce al famoso stacchetto della Rai, la cui inconfondibile musica scandisce tutta la vicenda, e vuole simboleggiare proprio quello stato di attesa, indefinito, nel quale a volte può cadere la vita di ciascuno di noi, deviandone il corso naturale: l'allegoria è con quanto accaduto all'antico teatro di Rimini, "congelato" per lunghi anni in una anonima palestra. "Francesca, la protagonista, è una giovane donna, nata a Rimini ma milanese d'adozione - racconta il regista Fabbri -  per seguire le disposizioni testamentarie della madre si ritroverà proiettata in una Rimini un pò provinciale di fine anni '70, una città che vedrà con gli occhi distaccati di una sofisticata stilista milanese. Attraverso il testamento della madre, costretta a lasciare Rimini per gli eventi bellici e la gravidanza della figlia, si rivivono le vicende storiche del Teatro Galli e di quello che diverrà poi l'Ospedalino dei Bambini". Infine la narrazione arriva ai giorni nostri, quando Francesca svelerà finalmente la sua scelta di vita, cambiando quello che doveva essere il suo destino, grazie all'amore per la musica e lo spettacolo trasmesso dai suoi genitori.

"Le vicende delle due donne, e quelle parallele del teatro di Rimini, col loro alternarsi di declini e splendori - prosegue Fabbri - mostrano come solo attraverso i valori universali della cultura è possibile un vero e completo riscatto di se stessi, così come è avvenuto oggi allo storico teatro e, di riflesso, all'intera città di Rimini".

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