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Una nuova cultura contro le mafie: nel Riminese finanziati due progetti sulla legalità

Bonaccini: "La cittadinanza responsabile è un bene comune e valore irrinunciabile. Queste iniziative, rivolte soprattutto ai giovani, per un impegno condiviso contro tutte le mafie"

Promuovere e diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile tra i giovani. Sostenere gli Osservatori locali per monitorare fenomeni di illegalità nonché favorire lo scambio di conoscenze e informazioni sui fenomeni criminosi e sulla loro incidenza sul territorio emiliano-romagnolo. Rafforzare la prevenzione in aree o in gruppi sociali a rischio d'infiltrazione o radicamento di attività criminose organizzate e mafiose. Proseguire nel riutilizzo di beni confiscati alle mafie, restituiti alle comunità locali. Sono gli obiettivi dei 39 progetti presentati quest’anno da enti locali, università e scuole per progetti e interventi sul territorio in Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, per l’investimento di circa 1,6 milioni di euro. Progetti sostenuti dalla Regione con un contributo di quasi un milione di euro, nell’ambito delle proprie politiche per la legalità e la prevenzione del crimine organizzato. Nelle diverse province dell’Emilia-Romagna i progetti riguardano Parma (4), Reggio Emilia (4), Rimini (2), Forlì-Cesena (1), Ravenna (3), Ferrara (6), Bologna (10), Modena (6). 

In provincia

I 2 progetti, il cui costo totale è di 50mila euro: contributo Regione 37mila euro

Il progetto del Comune di Bellaria Igea Marina “Osservatorio sulla criminalità organizzata e per la diffusione di una cultura della legalità nella provincia di Rimini–anno 2020” si fonda sul supporto dell’Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata e prevede attività di formazione, studio, approfondimento e divulgazione su questioni inerenti alla sicurezza, la criminalità organizzata e la legalità, con particolare riferimento alle normative anticorruzione e antiriciclaggio. Inoltre, il
progetto prevede attività di educazione alla legalità con le scuole, la realizzazione di cicli formativi ai funzionari della pubblica amministrazione, in particolare degli enti locali, il rafforzamento e la valorizzazione del centro di documentazione provinciale, lo sviluppo di una campagna social sui temi affrontati (mafia, corruzione, criminalità) orientata alla cittadinanza e, infine, il rinnovo del sito internet dell’Osservatorio. Verrà inoltre organizzata la quarta edizione del Festival “Anticorpi – la
cultura contro le mafie;” una iniziativa su più giornate incentrata su spettacoli, proiezioni, presentazioni e approfondimenti sul tema della criminalità organizzata e delle mafie e del loro contrasto. Il costo è di 45mila euro e il contributo della Regione è di 33mila euro.

Il Comune di Mondaino con il progetto “Dare voce alla legalità – Dalla pedagogia mafiosa alla pedagogia civile. Laboratori e pratiche didattiche per contrastare la tentazione della violenza e la cultura mafiosa.” promuove la conoscenza del fenomeno mafioso e del suo radicamento nel territorio riminese ed è rivolto agli alunni della Scuola media e delle quinte delle elementari. Verranno attivati laboratori di scrittura creativa e di espressione teatrale corporea e vocale per favorire la libera espressione e il rispetto dell’alterità. Un analogo percorso verrà proposto anche all’esterno della scuola, rivolgendosi alla comunità giovanile del territorio, ed in particolare al gruppo di giovani dai 14 ai 20 anni. Il costo del progetto è di 5mila euro.

L'iniziativa

Nel maggio scorso la Giunta regionale aveva definito modalità e criteri per la concessione dei contributi, mentre nelle ultime settimane l’Esecutivo di viale Aldo Moro ha dato il via libera a 40 proposte progettuali - il numero più alto mai registrato in questi anni - nonché alla stipula di accordi di programma e altri di collaborazione con enti pubblici, comprese le amministrazioni statali competenti nelle materie della giustizia e di contrasto alla criminalità. Di queste, cinque riguardano Accordi di programma con i Comuni di Calendasco (Pc), Maranello (Mo), Berceto (Pr), Forlì e l’Unione Reno Galliera nella pianura bolognese relativi alla riqualificazione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata,con un finanziamento regionale complessivo di oltre 433mila euro. I progetti sono stati presentati da Comuni, Unioni di Comuni, Province, Università e scuole per un costo complessivo degli interventi di 1 milione e 559 mila euro, di cui quasi 960 mila euro di contributo della Regione.

“Insieme ai territori, alle istituzioni statali e alle forze dell’ordine lavoriamo sulla prevenzione promuovendo e sostenendo la cultura della legalità, attraverso iniziative rivolte soprattutto ai giovani- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Diamo così continuità all’obiettivo di tenere alta la sensibilità nei territori rispetto al contrasto di tutte le mafie. Questo impegna cittadini, istituzioni, scuole e università a camminare in un’unica direzione, nella costruzione di una cultura della cittadinanza responsabile e del bene comune condivisa, partecipata e integrata. Collaboriamo attivamente al contrasto della criminalità organizzata attraverso protocolli e accordi con Prefetture e Magistratura, penso alla ricostruzione post sisma o alla vigilanza sugli appalti- chiude Bonaccini- ma non c’è dubbio che lavorare sul fronte della prevenzione e della diffusione della cultura della legalità sia altrettanto fondamentale”.

A fine luglio si è insediata la Consulta regionale per la legalità e la cittadinanza responsabile, organismo con funzioni conoscitive, propositive e consultive di cui fanno rappresentanti delle istituzioni locali e statali, del mondo del lavoro e dei settori produttivi, della società civile ed esperti degli ambiti professionali, accademici e di volontariato. Con i presidenti della Regione e dell’Assemblea legislativa regionale vi sono anche tutti i presidenti dei Gruppi consiliari presenti nella stessa Assemblea legislativa. “Per un lavoro di squadra- sottolinea il capo della Segreteria politica della presidenza della Giunta, Giammaria Manghi, che ha coordinato i progetti arrivati dai territori e sostenuti dalla Regione- che veda tutto il sistema istituzionale e socio-economico dell’Emilia-Romagna compatto a difesa della legalità e contro la criminalità organizzata”.

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