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Vince Tempera al Galli per Fellini: "E' un concerto da sogno, tra musica e cinema"

Il compositore ricorda gli anni '70 a Rimini: "Suonavo all'Altromondo e ci incontravamo con Ivan Graziani e la Pfm. Un posto unico, così come il mitico negozio Dimar"

Due orchestre, 45 elementi e un grande Maestro della musica per festeggiare Federico Fellini. Lunedì 20 gennaio, giorno in cui il regista premio Oscar avrebbe compiuto cento anni, Vince Tempera sale sul palco del Teatro Galli, alle 21, per il concerto spettacolo ‘Buon compleanno Federico’. In scena la Simphonitaly e l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento, diretta da Eliseo Castrignanò.
Il compositore, storica bacchetta del festival di Sanremo, dirige, racconta e suona le colonne sonore dei film più celebri del regista riminese. “E’ una prima assoluta, è uno spettacolo molto emozionante in cui portiamo in concerto le musiche di Nino Rota in primis e le colonne sonore che hanno accompagnato le pellicole felliniane più o meno note. Tra un brano e l’altro, scorreranno le immagini dei film”.
Qual è la caratteristica del concerto?
“Sono brani che ho suonato in altre occasioni, ma per la prima volta li lego insieme, è uno spettacolo inedito pensato ad hoc. Sono quasi tutti brani di Rota, eseguiti con i suoi arrangiamenti originali. Spesso le orchestre sinfoniche li propongono con altri arrangiamenti che ne esaltano la bellezza, ma si perdono le atmosfere degli anni Cinquanta. Qui, invece, ci sono tutti gli strumenti scelti da Rota su indicazioni di Fellini. Il regista gli passava i 78 giri di Duke Ellington o di Gershwin”.
C’è quindi un’influenza americana…
“Fellini ascoltava molto i dischi degli americani e i sapori di quella musica si sentono. Rota non li userà più lavoando con altri registi”.
Come aprirà lo spettacolo?
“Con un accenno della Dolce vita e poi andiamo sulla Strada, Amarcord, Otto 1/2, Casanova… Mentre suoniamo ci sono proiezioni che vanno in sincronizzazione. E' una soluzione scenica che si comincia a usare nei concerti di musiche da film. Una novità che portiamo anche a Rimini. Suonerò al piano”.
Il film che musicalmente la emoziona di più?
“Sicuramente La strada. E poi Casanova, c’è un brano molto strano tra il popolare e raffinato”.
Cosa la colpisce di più dei film di Fellini?
“La dimensione onirica. Tornando all’inizio del discorso gli arrangiamenti non erano così precisi, ma lasciati sempre rarefatti come i sogni di Fellini. C’è una continua intrusione tra gli strumenti, trombone, pianoforte, violini si scambiano di continuo le parti”.
Dopo questa prima a Rimini?
“C’è in progetto una tournée italiana e in autunno saremo negli Stati Uniti, e poi in Russia. Sarò in tour per due anni, nel 2021 incrociamo il centenario della nascita di Giulietta Masina”.
A Rimini per lei è un ritorno…
“E’ una città dove ho suonato molto. Negli anni Settanta con la mia band Il Volo, che era prodotta da Lucio Battisti, mi esibivo all’Altromondo, il tempio assoluto della musica rock. In generale ci si andava anche a fine serata per ritrovarsi insieme agli altri musicisti, come Ivan Graziani e la Pfm. Si beveva un’ultima birra e si facevano le jam session. Andavamo a mangiare al Gufo e poi passavo ore nel negozio di dischi Dimar. Ho tanti ricordi bellissimi”.
Ha già visitato il Galli?
“Sono orgoglioso, è un teatro eccezionale, l’ho già visto e c’è un’acustica perfetta”.
La vedremo al festival di Sanremo?
“Sarò al festival, ma quest’anno non ho artisti. Vedremo quello che succede. Sono scettico, non per le canzoni, ma per come è diventato, è più una fiera della musica”.
Ci sarà un omaggio a Fellini?
“Potrebbe esserci, siamo in attesa di una chiamata”.

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