rotate-mobile
Attualità

"Vite Rubate", tante persone al dibattito con ospite Michele Cucuzza

La Cooperativa Ragazzi e Cinema ha tenuto particolarmente a questo dibattito perché si sente toccata dalla storia del suo fondatore Guido Milani

Grande affluenza al dibattito Vite Rubate organizzato ieri dalla Cooperativa Ragazzi e Cinema sull’ingiusta detenzione. Dopo i ringraziamenti della presidente Dott.ssa Francesca Serra apre il dibattito il dott. Michele Cucuzza ricordando l’attualità dell’argomento e portando alla luce la notizia del giorno prima di un uomo incarcerato ingiustamente per un anno e rilasciato dopo la ritrattazione della falsa accusatrice.
Cucuzza ricorda i due casi più eclatanti: Tortora e Sollecito presente in sala. Presenta il docu film pluripremiato “non voltarti indietro” prodotto da errorigiudiziari.com con la regia di Del Grosso anche lui presente al dibattito La proiezione è emozionante, tiene col fiato sospeso la sala gremita, commuove, emoziona e crea rabbia: 5 casi di persone incarcerate ingiustamente che rivivono in prima persona i momenti drammatici dal loro arresto alla riconquistata libertà.

Filo conduttore di tutti i casi: Sensazione di impotenza. Sentimento di rabbia. Percezione dell’incapacità delle forze dell’ordine e magistrati. Non riconoscersi nelle descrizioni fatte di loro stessi. Sensazione di buio profondo.

Le conseguenze per questi uomini e queste donne sono devastanti tanto che alcuni perdono il lavoro, la famiglia, gli amici ecc. e nulla sarà più come prima. Dopo un piccolo coffee break in cui si stempera la tensione inizia il dibattito con il dott. Lattanzi, dott. Maimone e il regista Del Grosso e subito i numeri fanno sobbalzare i presenti: più di 1000 persone all’anno sono incarcerate ingiustamente in Italia per un risarcimento da parte dello stato di 800 milioni di euro, una persona ogni 8 minuti subisce errori giudiziari in Italia. L’elemento comune di chi subisce secondo Maimone è la Resilienza ovvero essi trovano all’interno di loro stessi la forza di superare ... non dimenticare ma andare avanti.

L’Associazione inizia la sua attività negli anni 90 dopo aver analizzato la moltitudine di casi colpito da questa tragedia e soprattutto posto la luce sugli effetti collaterali devastanti ad esempio gli imprenditori costretti a chiudere attività e fabbriche licenziando i propri dipendenti e lasciando loro malgrado famiglie sul lastrico oppure famiglie sortite e disgregate con conseguenze sui figli ecc. Cucuzza chiede un paragone con altre città europee e il dato è sconfortante ovvero Francia Italia e Spagna rispetto all’Italia hanno un rapporto di 1 a 100. Dopo aver sentito questi dati molto sconfortanti, sale sul palco Raffaele Sollecito ingiustamente accusato di un delitto abominevole e incarcerato per ben 4 anni.


Raffaele cattura l’attenzione del pubblico che si lascia condurre in un racconto che trascina in una moltitudine di emozioni. Raffaele coinvolge, emoziona, fa indignare i presenti per l’ingiustizia che ha subito. Cucuzza percorre con lui i primi momenti dell’arresto, gli interrogatori, i primi terribili sei mesi di isolamento in cui Raffaele sentiva di perdere la ragione avendo problemi cognitivi e allucinazioni, parla del carcere e delle sue regole non scritte da rispettare , della società carceraria in cui vige un mondo parallelo al quale devi sottostare per sopravvivere ... del carcere di massima sicurezza in cui per tre anni e mezzo ha vissuto fianco a fianco a persone con reati corrente strutturati e di una certa gravità .

Ha raccontato del suo arresto e di come questo abbia influito sulla mia carriera universitaria: l’arresto era avvenuto ad una settimana dalla laurea e questo uccise i suoi sogni e la sua dignità. Ha raccontato del giorno in cui quando fu scarcerato i detenuti gli hanno battuto le mani e le ciotole sulle sbarre segno di festa e condivisione di una gioia che Raffaele ancora non riusciva a percepire come tale. Conclude il discorso parlando della sua rinascita e del suo nuovo inizio, dicendoci che si sentiva come un bambino che doveva imparare a stare al mondo ... si apre parlando anche della forte depressione che lo ha colpito e dalla quale ne è uscito grazie alla sua famiglia è in particolare a suo padre vero punto di riferimento della sua vita.


Ricorda però anche la sensazione di disperazione quando pensi che puoi fidarti degli uomini in divisa che consideri come tuoi famigliari e che invece lo hanno tradito è lasciato in una condizione di sconforto e dei magistrati che volevamo a tutti i costi perseguire la loro verità e non trovare il colpevole ma solo un colpevole e che lo volevano indurre a scaricare le responsabilità su Amanda Raffaele si dimostra un ragazzo intelligente equilibrato sensibile e preparato e l’applauso sentito e prolungato dimostra come abbia conquistato tutti i presenti. La tensione si stempera con l’intervista all’aula giovane e bravissima attrice Sarà Casanica che ha interpretato il ruolo chiave di Tiziana la falsa accusatrice nella fiction un “amore strappato” con Sabrina Ferilli. Sarà racconta della sua esperienza e di come questo ruolo l’ha particolarmente toccata e del senso di liberazione che ha provato come personaggio e persona quando ha confessato la verità in tribunale scagionando lo zio i giustamente incarcerato per pedofilia.


Dopo Sara Casanica, sale sul palco l’avvocato Renato Pulcini, difensore di Guido Milani fondatore della Cooperativa Ragazzi e Cinema, Guido è in carcere perché condannato in tre gradi di giudizio in via definitiva.
L’avvocato Pulcini spiega come Guido Milani, accusato di violenza sessuale non sia in grado di poter avere alcun rapporto a causa di un problema medico ai genitali e quindi non può materialmente aver commesso il fatto. Due perizie redatte da illustri professori di cui uno di fama internazionale lo attestano. Guido Milani non può aver commesso un atto di violenza sessuale in quanto ancora vergine. Le perizie per un problema di procedura non sono state ammesse al rito abbreviato. Quindi si aspetta la risposta alla revisione del processo in cui la difesa di Milani ha chiesto di sottoporre Guido ad una perizia da parte del tribunale; purtroppo le adesioni alle richieste di revisioni del processo in Italia danno spesso esito negativo e questo è un dato inconfutabile.

Conclude il dibattito l’avvocato Magno dell’Associazione art 643 che inizia subito sottolineando come i dati, indicati dal dott. Lattanzi, siano meramente indicativi, poiché i casi in realtà sono più numerosi ... perché a quel dato (mille casi) è da aggiungere tutte quelle persone che non chiedono risarcimento, oppure quelle alle quali viene negato e sono la maggioranza. Cucuzza chiede quali proposte e soluzioni si possono trovare per risolvere questa situazione, come risposta l’avocato Magno ne indica alcune: maggior equilibrio tra accusa e difesa; utilizzo della custodia cautelare come estrema razio utilizzando misure alternative meno invasive e pesanti; legge per la responsabilità personale dei magistrati che va rivista e nella quale va proposta la prescrizione della responsabilità da due a cinque anni. Il dibattito si conclude con i ringraziamenti da parte di Cucuzza e con l’entusiasmo del pubblico che ha seguito con attenzione il dibattito che sarà solo il primo di una serie di incontri su questa tragedia che può toccare a chiunque ed in qualsiasi momento.

La Cooperativa Ragazzi e Cinema ha tenuto particolarmente a questo dibattito perché si sente toccata dalla storia del suo fondatore Guido Milani, ed è propensa a intraprendere altre iniziative simili sia perché ha desideri di sostenere il proprio fondatore, sai per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa tematica.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Vite Rubate", tante persone al dibattito con ospite Michele Cucuzza

RiminiToday è in caricamento