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Venerdì, 19 Aprile 2024
Alimentazione

La pasta in bianco fa ingrassare? Ecco tutta la verità

Rinunciare alla pasta è difficile, pur di mangiarla si preferisce in bianco. Ma in pochi sanno che la pasta in bianco fa ingrassare. Scopriamo come rivisitare in maniera più genuina questo piatto


Chi non ama la pasta alzi la mano. Tutti, o quasi, non rinunciano ad un piatto di spaghetti alla carbonara o pennette al ragù o per rimanere in linea si opta per un piatto light preferendo la pasta in bianco. Eppure, per la bilancia quest’ultima scelta potrebbe non essere così “innocua” come si crede. L’apporto calorico di questo alimento è di circa 360 Kcal per 100 grammi (peso a crudo), quindi, per la pasta scondita, si parte già da una considerevole quantità di zuccheri.

Nella pasta in bianco, quindi, i carboidrati, rappresentano l’80% del prodotto e questi non sono nient’altro che zuccheri potenzialmente nocivi per la nostra salute. 

Vediamo nel dettaglio perché la pasta in bianco fa ingrassare, come consumarla in maniera consapevole e qualche mito da sfatare.

Carboidrati: nemici o amici?

Partiamo dal fatto che i carboidrati siano “grassi”. In realtà il quantitativo di grassi presenti nei è praticamente nullo. 

Qual è, allora, il problema per la nostra salute mangiando un piatto di pasta in bianco?

Semplice: la presenza di zuccheri. Come abbiamo già accennato, gli zuccheri presenti nei carboidrati vengono assorbiti dal nostro intestino causando un diretto aumento della glicemia, un dato significativo per comprendere quanti zuccheri sono presenti nel sangue.

Un eccessivo consumo di carboidrati comporta quindi un elevato valore glicemico, che scatena nell’organismo l’innalzamento dell’insulina e che, a lungo andare, può davvero essere dannosa per la salute. Basti pensare alle patologie di insulino-resistenza o alla comparsa del diabete di tipo 2.

Il primo segreto: occhio alle quantità

Dire che la pasta in bianco sia dannosa è forse eccessivo, ma avendo illustrato le conseguenze dirette che i carboidrati hanno sull’organismo, è lecito affermare che il segreto stia nella quantità e nella frequenza con la quale si consuma la pasta.

I carboidrati immessi nel corpo, infatti, possono svolgere tre funzioni distinte:

  • produrre energia chimica
  • depositarsi sotto forma di glicogeno
  • trasformarsi in grassi

Consumando quantità ridotte e calibrate di carboidrati, quindi, saremo in grado di produrre la giusta energia da consumare nell’arco della giornata senza eccedere con gli zuccheri e senza pericoli per la salute. Al contrario, una quantità sopra la media – aggiunta al consumo di zuccheri presenti in altri alimenti – possono farci ingrassare considerevolmente. 

Capire e comprendere il consumo eccessivo

“I carboidrati rendano felici”, chi ha mai sentito questo detto popolare? Probabilmente in molti. È vero…solo in parte. Se il senso d’appagamento e di sazietà che fornisce un piatto di pasta in bianco è certamente superiore ad un’insalata, è altrettanto vero che subito dopo esserci fatti una scorpacciata di carboidrati ci sentiamo spesso stanchi, senza forze e sonnolenti. Non sono sensazioni da sottovalutare e, soprattutto, non sono casuali: il brusco calo della glicemia – anche detta ipoglicemia postprandiale – non solo ci fa sentire senza forze, ma aumenta anche il senso di fame. Ciò significa che, in conseguenza di un calo energetico importante, avremo anche voglia di mangiare di più. Un brutto circolo vizioso che rischia non solo di farci ingrassare, ma anche di sviluppare patologie come arteriosclerosi e diabete. 

Scegliere le giuste quantità (e condimenti)

Il segreto quindi sta tutto nelle quantità del nostro piatto di pasta in bianco, ma attenzione ai condimenti. Per rendere più golosa la pasta bianca, solitamente si opta per un po’ di burro, pensando di rimanere sul leggero. Niente di più errato: 25 grammi di burro e 80 grammi di pasta arrivano da soli a 470 kcal, ovvero 1/3 del fabbisogno calorico giornaliero di una persona adulta con vita sedentaria, come quella che si può avere lavorando in un ufficio.

Il vero segreto: allearsi con le proteine

Un piatto di pasta in bianco non è  poi così “leggero” e salutare. Allora dobbiamo rinunciarci? Basta imparare a bilanciare correttamente gli alimenti all’interno di un piatto, aggiungendo quelli che sono in grado di abbassare l’apporto glicemico come le proteine. Un piatto di pasta condito con pomodoro e macinato di bovino magro, ad esempio, ci regalerà una digestione più lenta e – soprattutto – un rallentamento dell’assorbimento degli zuccheri, non comportando quindi variazioni nella glicemia.

Ecco alcuni esempi perfetti per condire la vostra pasta in maniera equilibrata e sana: 

  • tonno pomodoro
  • pollo e peperoni
  • funghi e zucchine
  • con macinato di manzo magro e zucchine
  • con salmone e prezzemolo

Quantità, proteine, e una giusta dose di consapevolezza: un nuovo modo – sano e corretto – di consumare un semplice piatto base, come quello della pasta in bianco.  

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