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Affitto in nero o senza contratto, ecco cosa si rischia

Gli affitti in nero, sono un fenomeno molto diffuso che comportano delle sanzioni sia per il proprietario che per l’inquilino che accetta questa opzione

Il contratto di affitto senza contratto è un fenomeno abbastanza diffuso che ha come principale conseguenza la mancata registrazione del contratto all’Agenzia delle Entrate.

Evitando la registrazione il proprietario dell’abitazione evade l’imposta di registro e l’imposta sui redditi. Un’irregolarità che riguarda, oltre che il proprietario dell’abitazione, anche l’affittuario che può avere delle ripercussioni di tipo fiscale. 

Scopriamo quali sono le conseguenze quando si decide di stipulare un affitto in nero.

Come si stipula la locazione in nero

È possibile stipulare il contratto di affitto in nero in due modi:

  • Verbale: in questo caso non viene messo nulla per iscritto
  • Scritto: il contratto viene messo per iscritto tra il locatore e l’inquilino, ma non viene registrato all’Agenzia delle Entrate

Poi esistono anche due tipologie di affitto in nero:

  • Totale: non viene fatto registrare presso l’Agenzia delle Entrate
  • Parziale: sul contratto viene scritto un importo inferiore rispetto a quello che realmente paga l’inquilino in modo che il proprietario paghi meno tasse

Quali sono i rischi per un inquilino che affitta una casa senza contratto

Quando un inquilino accetta di prendere in affitto una casa senza contratto, dove il proprietario non rispetta i suoi diritti, non può rivolgersi ad alcun giudice. Inoltre, incorre in rischi di tipo fiscale e può ricevere una cartella esattoriale che gli impone di pagare le somme non versate e nel caso di mancato pagamento, l’inquilino rischia anche il pignoramento dei beni di sua proprietà.

In questo caso, l’unico modo per sanare queste irregolarità è che il padrone di casa scelga di fare il ravvedimento operoso ovvero decidere di registrare il contratto all’Agenzia delle entrate o correggere il canone inferiore dichiarato. Nel caso di affitto in nero parziale questo deve avvenire dopo il termine di 30 giorni stabilito per legge. In ogni caso, locatore e conduttore devono pagare delle sanzioni legate al tempo impiegato per il ravvedimento, ad esempio se avviene:

  • Dopo 30 giorni la sanzione è pari al 6%, a cui vanno aggiunti interessi di mora e imposta dovuta
  • Dopo 90 giorni la sanzione è pari al 12%, più interessi di mora e imposta dovuta
  • Dopo 1 anno la mora è del 15% con l’aggiunta di interessi di mora e imposta dovuta
  • Dopo più di 1 anno e non oltre 2 anni la sanzione è pari al 17,14%, più interessi di mora e imposta dovuta;
  • Dopo 2 anni la sanzione ammonta al 20%, a cui vanno aggiunti interessi di mora e imposta dovuta

Se invece viene regolarizzata la posizione dopo la constatazione, la sanzione corrisponde al 24%, più gli interessi di mora e l’imposta omessa.

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