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Lampade d'emergenza in casa: "facciamo luce" sull'importanza e utilità di questi dispositivi

Le lampade d’emergenza sono dispositivi molto utili in casa in caso di mancanza improvvisa di corrente elettrica: installarle è semplice e può fare la differenza

E' capitato a chiunque di rimanere senza luce in casa. Le interruzioni improvvise di corrente elettrica sono una situazione piuttosto comune, ma in pochi sanno che si può risolvere questa situazione con le cosiddette lampade d’emergenza. Di cosa si tratta? Non sono altro che dispositivi che si attivano in automatico quando manca la luce nell’abitazione. È un’illuminazione tipica di ambienti come scuole, ospedali o centri commerciali, mentre negli appartamenti la situazione è leggermente diversa. Anzitutto bisogna capire come regolarsi per installarle e quanto siano realmente utili in ambito privato.

Come funzionano le lampade d’emergenza

In caso di lampade d’emergenza in casa non esiste alcun obbligo specifico a cui fare riferimento. Chiunque può decidere di installarne una nel proprio appartamento, magari per evitare rischi quando salta la corrente e c’è bisogno di raggiungere il contatore in totale sicurezza. Il loro funzionamento è presto detto: c’è una sorgente luminosa, una batteria interna e le varie componenti elettriche. Quando non vengono usate, accumulano energia nella batteria per poi metterla a disposizione al momento opportuno. La loro accensione è quindi automatica. Non sono collegate all’impianto elettrico e questo vuol dire che potrebbero essere azionate a mano in caso di bisogno: tra l’altro, la verifica periodica dello stato delle batterie è richiesta per evitare qualsiasi inconveniente.

I vari tipi di lampade d’emergenza

Sostanzialmente sono tre le tipologie più diffuse di lampade d’emergenza:

  • Da presa
  • Da incasso
  • A parete

L’alimentazione è in ogni caso la stessa, visto che al giorno d’oggi qualsiasi lampada di questo tipo sfrutta le lampadine a LED, sia per l’intensità dell’illuminazione che per la riduzione dei consumi energetici. In alternativa si possono sempre impiegare le lampade d’emergenza portatili che hanno bisogno della presa elettrica a cui collegare il loro cavo di alimentazione.

Come si installano le lampade d’emergenza

Per quel che riguarda l’installazione, non c’è nulla di complicato se ci si affida alle lampade a presa, anzi spesso basta il fai da te. Nel caso delle lampade a parete, invece, bisogna contattare un elettricista che intervenga in maniera mirata: è la soluzione più economica perché non occorre ultimare lavori di grossa entità e basta un adeguato spazio nella parete. Ci sono poi le lampade a incasso che necessitano di uno spazio nel muro per l’inserimento, con i comprensibili interventi da effettuare per l’installazione.

A questo punto sorge spontanea una domanda: dove si possono installare queste lampade all’interno dell’appartamento? La posizione perfetta è quella che garantisce una buona illuminazione in tutti gli ambienti della casa. Il corridoio è uno dei luoghi tipici in cui predisporre questa illuminazione, ma anche i disimpegni e le zone di passaggio tra le stanze sono una buona scelta. In cucina, poi, non ne dovrebbe mai mancare una: in effetti, si tratta dell’ambiente più soggetto a rischi e pericoli quando manca la corrente elettrica, oltre che il tradizionale punto di ritrovo di una famiglia dopo un blackout. Il numero totale di lampade da installare dipende da vari fattori. In particolare, bisogna considerare le dimensioni dell’appartamento: di solito in un bilocale ne è sufficiente una soltanto, mentre con più stanze ne serviranno altre per garantire la giusta illuminazione in qualsiasi momento.

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