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Muri portanti, come riconoscerli e modificarli

Per avere un open space in sicurezza è necessario capire quali siano i muri portanti della casa. Ecco cosa fare

I muri portanti sono lo scheletro della casa e sorreggono l’intero edificio trasferendo i carichi che vi gravano alle fondamenta.

Prima di abbattere muri per ristrutturare un immobile o voler creare un open space per dare più spazio agli appartamenti piccoli, è importante valutare bene gli interventi da fare sulle pareti perché la modifica o un errore potrebbe risultare fatale e provocare il collasso parziale o totale della struttura. Per impedire che la casa cada su sé stessa devono rispondere alle sollecitazioni orizzontali, come il vento ma anche alle scosse di terremoto.

Quindi se abbiamo intenzione di realizzare un open space o eliminare un muro per ingrandire una stanza dobbiamo sapere di quale muro si tratta chiedendo ad un esperto. 

Ogni appartamento al suo interno è, infatti, composto da tramezzi, pareti divisorie e muri portanti, mentre i primi due possono essere rimossi senza alcun pericolo, quando ci troviamo davanti ad un muro portante dobbiamo agire con le dovute attenzioni.

Ecco alcuni utili consigli per riconoscere i muri maestri e sapere come intervenire su di essi prima di ristrutturare la casa.

Come riconoscere un muro portante

Prima di iniziare i lavori per ristrutturare casa bisogna conoscere bene la struttura dell’abitazione perché abbattere anche parzialmente un muro portante, potrebbe causare dei danni irreparabili.

Per evitare problemi o commettere errori l’ideale è consultare un architetto, un ingegnere o un geometra che cartina alla mano sapranno individuare la parete principale. Anche se non siamo esperti, però, ci sono delle tecniche per capire la natura del muro come:

  • spessore: i muri interni sono composti da tramezzi e pareti portanti, quest’ultime sono più profonde perché devono reggere l’intra struttura;
  • travi: queste poggiano tutte sul muro portante, quindi una volta individuate è semplice capire qual è la parete principale
  • rumore: un metodo immediato ed efficace per capire la natura di un muro è battere con un pugno in più punti, se sentiamo un rumore sordo allora abbiamo davanti a noi un muro portante;
  • edificio a più livelli: anche in questo caso è semplice individuare la parete principale perché è quella che continua su più piani senza interruzioni fino alle fondamenta.

La documentazione per modificare un muro portante 

Abbattere una parte del muro portante è comunque sempre possibile, ma bisogna affidarsi ad un esperto e seguire un iter per avere i permessi.

Il professionista, avrà il compito di redigere il progetto definitivo in cui ci saranno tutte le informazioni necessarie da comunicare all’ingegnere strutturale. Quest’ultimo si occuperà di realizzare un progetto esecutivo completo al cui interno sono definiti i calcoli strutturali, la grandezza dell’apertura e i materiali che verranno utilizzati. La relazione deve essere presentata al Genio Civile, un organo periferico regionale su base provinciale, che dopo 45 giorni rilascerà l’attestato di deposito per l’autorizzazione dell’inizio lavori.

Per ottimizzare i tempi, le amministrazioni comunali permettono all’architetto incaricato di seguire i lavori, di dichiarare sotto la sua responsabilità penale, la possibilità di far iniziare i lavori nel giorno stabilito con il committente e che le opere strutturali verranno realizzate solo dopo aver ottenuto l’approvazione del Genio Civile. Questo vuol dire che in attesa dell’attestato, possiamo rimuovere i pavimenti, gli impianti e i muri non portanti.

Prima dell’inizio dei lavori, l’architetto deve presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune di pertinenza dell’immobile. Inoltre, dovrà nominare un collaudatore dei lavori, un ingegnere iscritto all’albo da almeno 10 anni, che avrà il compito di controllare tutte le fasi di realizzazione e che si accerti che le norme di sicurezza siano rispettate.

Come modificare un muro portante

Dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni, si può intervenire sul muro portante e realizzare un’apertura con l’intervento degli operai che si occuperanno di:

  • puntellare il muro: è la fase più importante perché serve ad assicurare la stabilità dell’edificio attraverso puntelli e tavole da carpentiere che distribuiranno uniformemente il peso;
  • demolire: è il momento più delicato e il procedimento non è mai unico, ma si basa sull’esperienza degli esperti che seguiranno passo passo le diverse fasi di lavorazione;
  • cerchiare il muro: si tratta di sostituire lo stesso peso della muratura eliminata attraverso un telaio in acciaio detto appunto cerchiatura che viene realizzato da un fabbro seguendo alla lettere le indicazioni contenute all’interno del progetto;
  • rivestire il telaio: completata la cerchiatura si devono riempire i vuoti tra muro e struttura in acciaio con la malta. Trascorse 72 ore si rimuovono i puntelli e si procede con il rivestimento del telaio.

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