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Cronaca

A settembre 700 profughi ucraini a scuola a Rimini. E' corsa per trovare spazi, docenti e mense

La vicesindaca Chiara Bellini ha incontrato l'assessora regionale Paola Salomoni: "Uno sforzo straordinario che le amministrazioni locali potranno sostenere in maniera efficace solo se sostenuto dallo Stato"

Nella giornata di martedì (12 luglio) Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini, ha incontrato Paola Salomoni, assessora della Regione Emilia Romagna alla scuola, insieme ai dirigenti di riferimento. Un confronto focalizzato sui preparativi per conciliare l’accoglienza dei profughi e delle profughe ucraine in fuga dalla guerra con l’organizzazione dei servizi territoriali. In particolare l’incontro è stato organizzato, su richiesta del Comune di Rimini, in vista dell'apertura dell'anno scolastico 2022-2023, allorché tutti i territori dovranno offrire una risposta adeguata sul fronte educativo e didattico ai profughi e alle profughe ucraine oggi a Rimini. Difficile in questo momento fare proiezioni sul numero di studenti e studentesse che saranno presenti a settembre in terminare immediatamente, favorendo il graduale ritorno in patria. Se i numeri resteranno quelli attuali (circa 700) sarà ovviamente necessario reperire spazi, docenti e personale ausiliario, oltre al potenziamento dei servizi aggiuntivi a partire dalla mensa e dal trasporto scolastico. Uno sforzo straordinario che le amministrazioni locali potranno sostenere in maniera efficace, solo se sostenuto prioritariamente dallo Stato Italiano. Il tema era stato affrontato anche all’ultima assemblea Anci di maggio in cui è emersa la preoccupazione su questo fronte da parte di tutti i Comuni. Rimini si è fatta portavoce di questa importate esigenza, anche per i numeri che rappresenta (in rapporto alla popolazione siamo il comune che ha la maggior incidenza di esuli dell’Emilia Romagna).

“Abbiamo chiesto e ottenuto prontamente un confronto con la Regione Emilia – dichiara Chiara Bellini Vicesindaca del Comune di Rimini - a questo scopo era orientato anche l’incontro di ieri con l’assessora alla scuola Salomoni. L’incontro si è concluso con l’impegno condiviso di sollecitare l’emergenza congiuntamente a tutti i livelli istituzionali, con particolare riguardo allo Stato. Nel frattempo il Comune continua a dialogare e collaborare con la comunità ucraina per fornire informazioni istituzionali riguardo le procedure di iscrizione alle scuole e conoscere più dettagliatamente i numeri e i nominativi dei minori ucraini presenti sul territorio soggetti ad obbligo scolastico. Nominativi che stiamo inviando alle scuole.”

Come noto, Rimini è, a livello nazionale, uno dei territori che più si è speso nell’accoglienza dei profughi, non solo per la sua capacità ricettiva ma anche perché sede storica di una delle comunità di immigrati e immigrati ucraine più numerose. Tra i servizi più sollecitati c’è sicuramente quello della scuola, cui il comune di Rimini ha cercato di dare pronta risposta.

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