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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro / Corso Papa Giovanni XXIII

Minacce e danneggiamenti a casa del consigliere comunale

Dieci giorni di paura per Gioenzo Renzi (FdI) e la sua famiglia presi di mira da un nordafricano

Dieci giorni di minacce, danneggiamenti e squilli del campanello a qualsiasi ora del giorno e della notte. Si è concluso nella tarda serata di lunedì l'incubo per il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Gioenzo Renzi, e per la sua famiglia, finiti nel mirino di un nordafricano. "Qui nessuno vede, nessuno sente e nessuno parla", è l'amaro commento dell'esponente politico, residente a Borgo Marina. "Solo grazie al pronto intervento dei carabinieri - sottolinea Renzi - tutto si è concluso per il meglio". Le molestie erano iniziate alla fine di novembre quando, un individuo, aveva iniziato a scampanellare ripetutamente alla porta del consigliere iniziando a proferire una serie di ingiurie legate alla sua militanza. "Quando rispondevo al campanello - prosegue il racconto di Renzi - mi sentivo dare del fascista di mer** e mi veniva intimato di non occuparmi della moschea di Borgo Marina della quale, da tempo, sto chiedendo un adeguamento".

Minacce al consigliere comunale

Oltre alle minacce, non sono mancati gli insulti anche alla moglie. "Frasi irripetibili all'indirizzo dei miei famigliari - aggiunge il consigliere comunale - sono state accompagnate al lancio di oggetti contro la mia porta. In una preoccupante escalation, nella notte tra sabato e domenica sempre la stessa persona si è impossessata di un pezzo di cordolo della rotatoria con via dei Mille e, versoi le 2.30, lo ha scagliato contro il portone d'ingresso facendo rimbombare tutta la casa. Oramai vivevamo nella paura, nonostante le denunce ai carabinieri, e nella notte tra lunedì e martedì, quando è tornato in azione, mio figlio lo ha rincorso e fermato mentre io, nel frattempo, ho chiesto l'intervento di una pattuglia dell'Arma".

A Borgo Marina sono così intervenuti i carabinieri che hanno bloccato un marocchino 38enne, regolare in Italia dal 1994, che ha iniziato a proferire una serie di frasi sconnesse sostenendo di essere amico del sindaco e del vice-sindaco. Il nordafricano è stato arrestato con l'accusa di minacce e danneggiamenti e, nella mattinata di martedì, processato per direttissima. Il giudice lo ha condannato a 1 anno e un mese, con la sospensione della pena, e il divieto di dimora a Rimini.

Le reazioni politiche
“Voglio esprimere - ha commentato il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi - la solidarietà dell’amministrazione comunale, e la mia personale, nei confronti di Gioenzo Renzi, consigliere comunale la cui abitazione nei giorni scorsi è stata oggetto di ripetuti atti vandalici. Non c’è alcuna giustificazione, di nessun tipo, verso questi atti che vanno condannati senza se e senza ma. Piena vicinanza del comune di Rimini, dunque, verso Gioenzo Renzi e la sua famiglia”.

Il Gruppo consiliare di Forza Italia Rimini esprime la massima solidarietà al consigliere Gioenzo Renzi, vittima "della barbara furia di un aggressore nordafricano, fortunatamente identificato, arrestato e prontamente condannato, con comminazione del divieto di dimora a Rimini. Apprendendo dalla stampa i dettagli dell'accaduto - spiegano in un comunicato stampa - manifestiamo diasppunto e preoccupazione per la presenza sul territorio riminese di soggetti stranieri intolleranti, violenti e criminali che dopo più di vent'anni di permanenza in Italia non hanno ancora appreso le regole del vivere civile, preferendo le pratiche tribali dell'intimidazione. Auspichiamo pertanto che le Forze dell'ordine, a cui va tutto il nostro ringraziamento, prestino sempre la massima attenzione alla repressione di questi fenomeni che rischiano di diventare "normali" e "quotidiani", con i relativi problemi di omertà. Noi diciamo no a tutta questa degenerazione e ci auguriamo che tutto il mondo politico riminese si associ a questo auspicio, in primis il Sindaco e il Vice Sindaco, incredibilmente tirati in causa dal nordafricano, i quali - immaginiamo - desidereranno quanto prima prendere le distanze, oltre che dalla condotta crimonosa, anche dalla persona in questione".

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