Catturati i rapinatori dei supermercati, due i colpi messi a segno
Bloccati dai carabinieri della Compagnia di Riccione, erano in trasferta nella Perla Verde per svaligiare le attività commerciali
Due le rapine, ai danni di altrettanti supermercati, quelle messe a segno da due fratelli siciliani arrestati dia carabinieri di Riccione. I malviventi, di 31 e 28 anni già noti alle forze dell'ordine, sono ritenuti colpevoli sia del colpo ai danni del Conad di via Catullo, nella Perla Verde, che in quello di via Romagna a Misano Adriatico. Soggetti ritenuti, dagli inquirenti dell'Arma, esperti che, da Arezzo dove risiedevano, si spostavano in varie città per mettere a segno le rapine e poi ritornare alla loro base in Toscana. A incastrare i fratelli sono state le immagini di video sorveglianza e, i carabinieri, avevano notato che nella rapina di Misano, il 25 gennaio, oltre ai rapinatori erano presenti dei "basisti". In particolare, una coppia che, al momento della rapina, hanno iniziato a incitare la cassiera a consegnare i soldi per evitare che qualcuno si facesse male. Si è così scoperto che uno dei due fratelli, insieme alla donna, hanno fatto da "pali" mentre il secondo uomo ha eseguito materialmente la rapina, armato di coltello impossessandosi di 5mila euro.
Nella rapina in di via Catullo, invece, la donna non figurerebbe tra i malvivente mentre, i due fratelli, si sono scambiati i ruoli. Mentre uno faceva da palo, l'altro ha atteso che si spegnessero le telecamere di sorveglianza per mettere a segno il colpo. In entrambi i casi, i fratelli sono fuggiti a piedi e, a Misano, avevano utilizzato come rifugio la casa di un'amica mentre, a Riccione, avevano affittato una camera in un hotel poco lontano. Individuati dai carabinieri, fondamentali sono state le conversazioni che i malviventi avevano tramite WhatsApp nelle quali, secondo quanto emerso, avevano l'intenzione di mettere a segno altri colpi nel riccionese e poi lasciare la zona.
Gli inquirenti dell'Arma, grazie a un lavoro certosino sul territorio, sono riusciti ad individuare i due fratelli i quali, attraverso alcuni dettagli, sono stati riconosciuti anche dalle vittime e uno dei due, una volta catturato, ha fatto delle parziali ammissioni sugli addebiti che gli venivano mossi. I carabinieri, inoltre, hanno recuperato gli abiti utilizzati durante i due colpi e, allo stesso tempo, anche i coltelli utilizzati oltre a denaro in contante ritenuto essere parte del bottino.