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Cronaca

Fallimento della Alfad, nei guai l'imprenditore Mario Formica

Sequestrati beni dalla Guardia di Finanza di Rimini per un importo complessivo di 3 milioni di euro

E' di tre misure cautelari, due arresti domiciliari e un obbligo di presentazione, e di un sequestro preventivo da 3 milioni di euro il bilancio dell'operazione della Guardia di Finanza di Rimini. Il provvedimento odierno è il frutto di una serie di indagini, portate avanti dal personale del nucleo di Polizia Tributaria, e partite dal fallimento di una nota azienda riminese che si occupa di allestimenti fieristici. L'inchiesta, infatti, avrebbe accertato una serie di operazioni finalizzate a depauperare il patrimonio aziendale della fallita ai danni dei creditori attraverso la bancarotta per distrazione e il ricorso abusivo al credito attraverso una serie di fatture fittizie. 

Il fallimento della Alfad, dichiarato nel luglio del 2014, ha permesso di scoprire che l'azienda aveva iniziato ad avere dei problemi nel 2006 ma, questi, venivano nascosti con delle fatture nei confronti dei creditori con importi superiori che venivano poi portate alle banche per ottenere i crediti. Il tutto per un totale complessivo di circa 8 milioni di euro. Nel tempo era stato messo in piedi un sistema dove, secondo gli inquirenti, venivano effettuati dei pagamenti preferenziali a società sempre riconducibili al fallito, e quindi a discapito degli altri creditori, per circa 4 milioni di euro.

Gli inquirenti hanno accertato anche il reato di turbativa d'asta in quanto, l'imprenditore, avrebbe creato una nuova società per riappropriarsi dei propri beni attraverso l'asta fallimentare. Oltre a Formica, ai domiciliari è finito un imprenditore di nazionalità albanese, che anche lui si occupa dell'allestimento degli stand fieristici (posizione poi archiviata dal tribunale). Mentre, ad essere sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria il figlio di Formica.

AGGIORNAMENTO - Il 14 marzo 2017 il Tribunale per il Riesame di Bologna ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di Mario Formica, al contempo annullando il provvedimento cautelare con riferimento a talune ipotesi di reato per le quali non ha ritenuto sussistenti i gravi di indizi di colpevolezza: bancarotta documentale, simulazione in concordato preventivo e  turbata libertà degli incanti. 

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