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Cronaca

"Gianmarco ci ha insegnato che la vita ci è stata donata per aiutare gli altri"

Una folla commossa ai funerali del pilota del 118 che ha perso la vita nel drammatico schianto sui monti dell'Abruzzo

La chiesa di San Girolamo ha convenuto a stento i parenti, gli amici e i conoscenti di Gianmarco Zavoli, il pilota riminese dell'elicottero del 118 che ha perso la vita nel drammatico incidente sui monti dell'Abruzzo. In tanti hanno voluto dare l'ultimo saluto al 46enne, deceduto insieme ad altre 5 persone, alla presenza delle autorità. Alla cerimonia funebre ha partecipato, in rappresentanza delle massime cariche dello Stato, il ministro Claudio De Vincenti, titolare del dicastero della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno, e le corone di fiori del Presindete della Repubblica e del Consiglio oltre al sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e il gonfalone del Comune. "Gianmarco - ha spiegato dal pulpito don Roberto che ha officiato la cerimonia - ci ha insegnato che la vita ci è stata donata per aiutare gli altri e lui, con il suo lavoro di pilota soccorritore, ne è stato il massimo esempio".

L'ultimo saluto a Gianmarco

In passato Zavoli aveva pilotato i jet militari dell’Aeronautica, partecipando anche a diverse missioni in zone di guerra, ad esempio in Afghanistan. Da alcuni anni lavorava come pilota per Inaer Aviation Italia, l’azienda responsabile del servizio di eliosoccorso per conto del 118, facendo periodicamente la spola tra Rimini e L’Aquila.

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