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Cronaca

Abusivismo edilizio nel riminese, nel primo semestre già 123 denunce

Nel primo semestre del 2013 l’attività di controllo e monitoraggio portata avanti dai Comuni ha prodotto complessivamente (dati provvisori) 123 denunce all’Autorità inquirente competente

Nel primo semestre del 2013 l’attività di controllo e monitoraggio portata avanti dai Comuni ha prodotto complessivamente (dati provvisori) 123 denunce all’Autorità inquirente competente - trasmesse alla Regione Emilia Romagna e alla Provincia di Rimini - tra segnalazioni di irregolarità in materia edilizia e istanze di demolizione di manufatti non autorizzati. Si tratta di un numero pressoché identico a quello dell’anno 2012 quando le denunce, nell’arco dei primi sei mesi dell’anno, furono 124.

Nel 2011 le segnalazioni di abuso edilizio nell’arco semestrale si fermarono a 128, nel 2010 a 66. Più nel dettaglio, per l’anno in corso sono state 69 le segnalazioni nel Comune di Rimini (145 durante tutto il 2012). Cinque a Riccione (27 durante tutto il 2012), sei a Santarcangelo (14 durante tutto il 2012), nove a San Giovanni in Marignano (11 durante tutto il 2012), cinque a Saludecio, tre a Verucchio, quattro a San Clemente, undici a Bellaria Igea Marina. Alcuni Comuni non hanno ancora completato la trasmissione delle denunce a Regione e Provincia.

“Non ci sono scostamenti statistici rispetto allo scorso anno - afferma l’Assessore all’Urbanistica, Vincenzo Mirra – Il trend dunque è costante, a significare anche il proseguimento dell’attività ispettiva di contrasto al problema profondo dell’abusivismo edilizio da parte dei Comuni. E’ chiaro che la crisi non incida più di tanto sul fenomeno illegale, statisticamente in aumento se prendiamo come dato di riferimento il primo semestre 2010".

"Paradossalmente la crisi economica e finanziaria incide più sull’edilizia legale che sull’abusivismo, e ciò in un contesto di assoluta attenzione legislativa e normativa alla questione che però - con ogni evidenza – può determinare l’effetto opposto - continua Mirra -. Come si dice, la via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni e credo che sia qualcosa più di un’ipotesi l’influenza di percorsi amministrativi contorti nella vitalità mai al tramonto dell’abusivismo edilizio".

Conclude l'assessore: "In queste ore, in Parlamento si discutono iniziative di legge che dovrebbero condurre a una semplificazione di numerose pratiche edilizie. Ben vengano, ma senza che esse si trasformino- come accaduto sinora- in passaggi burocratici ulteriori, la cui ricaduta finale sarebbe proprio quella di incentivare ‘per sfinimento’ il ricorso a scorciatoie”.

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