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Cronaca

Simone non c'è più, ma ha vinto la battaglia: passi avanti per la firma digitale per i disabili

Nel febbraio 2015 Arlotti aveva presentato un’interrogazione sul tema, con la richiesta di riconoscere legalmente l’impronta digitale

A quasi due anni dalla scomparsa del giovane Simone Parma, la sua battaglia per i diritti dei disabili e per il riconoscimento dell’impronta digitale come firma raggiunge un primo importante obiettivo. "L’Agenzia per l’Italia digitale ha pubblicato la circolare 3/2017 sull’accessibilità digitale dei servizi pubblici a sportello, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale - riferisce Tiziano Arlotti, deputato Pd romagnolo che ha sostenuto la battaglia portata avanti dal giovane riminese e dalla sua famiglia -. La circolare richiama l’attenzione sulla necessità di agevolare l’accesso e la fruibilità dei servizi erogati allo sportello dagli Enti pubblici. Il documento sottolinea come l’accessibilità deve essere garantita anche per i servizi a sportello e non solo per i servizi interni e quelli online, anche grazie all’attivazione di accomodamenti ragionevoli tecnico-organizzativi e in linea con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità".

Simone Parma, scomparso il 4 novembre 2015 all’età di 36 anni, è sempre stato molto attivo per sensibilizzare sulla possibilità rendere valido l’utilizzo dell’impronta digitale al posto della firma, per le persone che non possono usare normalmente le mani. La sua battaglia era iniziata nell’ottobre 2014, quando recatosi all’anagrafe di Rimini per rinnovare la carta d’identità, non essendo in grado di firmare autonomamente, si ritrovò sul documento l’indicazione “impossibilitato a firmare”. Da quel giorno Simone si era sempre battuto per l’ottenimento di questa semplificazione, dando vita a una battaglia chiamata “Firmo quindi sono”.

Nel febbraio 2015 Arlotti aveva presentato un’interrogazione sul tema, con la richiesta di riconoscere legalmente l’impronta digitale quale firma per le persone con patologie gravemente invalidanti e che quindi non possono contare sull’uso delle mani. Erano poi seguiti incontri a Roma con il sottosegretario alla Semplificazione e pubblica amministrazione Angelo Rughetti, insieme alla madre di Simone, a Mina Welby, a Ivan Innocenti dell’associazione Coscioni e a rappresentanti dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare.

“Come era volontà di Simone, con questa circolare viene compiuto un passo avanti verso il pieno riconoscimento e il rispetto dei diritti e della dignità delle persone disabili - commenta il deputato -. Il provvedimento va ora applicato dalle amministrazioni comunali, a cui lo invieremo affiché gli uffici pubblici si adeguino alle indicazioni fornite, e vigileremo insieme alle associazioni sull’applicazione dei contenuti, in linea con i principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”.

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