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Cronaca

Accoltellamento in centro storico, il fermato: "Ero ubriaco, non mi ricordo di nulla"

Accusato di aver ferito al collo un passante che difendeva la propria fidanzata, il nordafricano ha spiegato al giudice di essere dedito all'alcol

E' stato convalidato dal giudice, durante il processo per direttissima, il fermo del marocchino 33enne che domenica pomeriggio ha accoltellato un passante in corso d'Augusto a Rimini. Il malvivente, difeso dall'avvocato Roberto Barra, ha spiegato che al momento dell'aggressione era completamente ubriaco e di non ricordarsi nulla di quanto successo proprio perchè dedito all'abuso di alcolici. Il giudice, dopo la convalida, ha rilasciato il 33enne con il divieto di dimora in Emilia-Romagna fino alla prossima udienza fissata per il 30 gennaio. Secondo quanto ricostruito, poco prima delle 17 il nordafricano già alterato dall'alcol sarebbe entrato in azione molestando gli avventori di un locale in via Sigismondo da dove sono arrivate le prime richieste di intervento al 112. Una pattuglia dell'Arma si è recato sul posto ma, nel frattempo, l'esagitato si è spostato sul corso d'Augusto dove all'altezza di piazza Cavour nei pressi dei portici di palazzo Garampi ha iniziato a infastidire una ragazza 26enne che stava passeggiando insieme al fidanzato, un albanese 27enne. Il ragazzo ha reagito per difendere la compagna ed e ne è nato uno scontro col 33enne che ha estratto un coltello a serramanico scagliando un fendente che ha raggiunto il rivale alla gola procurandogli una leggera ferita. L'arrivo dei carabinieri ha scongiurato il peggio coi militari dell'Arma che sono riusciti a bloccare l'aggressore mentre la coppia è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso da dove è stata poi dimessa con una prognosi di 7 giorni per lui e di 5 per lei. Nel frattempo il 33enne, che ha dato in escandescenza anche in caserma, è stato arrestato con l'accusa di lesioni aggravate e porto ingiustificato di arma.

Sulla vicenda è intervenuto anche il senatore Marco Croatti (M5S) che, nel ricordare un secondo accoltellamento avvenuto lo scorso venerdì nel borgo San Giuliano, ha dichiarato "A poche ore di distanza due gravi episodi di sangue in centro storico hanno creato sgomento, paura e rabbia nella nostra città. Due brutali accoltellamenti, solo per fortuna non mortali, che hanno ulteriormente aggravato il senso di insicurezza che ormai da qualche tempo vivono i riminesi e che vanifica gli sforzi profusi dalle forze dell’ordine. Numerosi sono i gesti violenti, spesso legati a futili motivi e causati da persone invisibili ed emarginate che rischiano di scatenare anche tensioni, pregiudizi ed episodi di razzismo verso chi non ha alcun legame con queste violenze. Questi due episodi sono gravi dunque perché non solo minano la serenità e la sicurezza dei cittadini ma possono anche portare a tensioni sociali che dividerebbero la nostra comunità, da sempre a favore dell’inclusione e dell’integrazione. Altre ferite gravi che si aggiungono a quelle terribili causate
dai coltelli. Serve una grande e decisa reazione da parte della città e delle istituzioni. L’aumento di forze di polizia che si è visto in centro negli ultimi tempi ma da solo non è sufficiente Si deve fare di più soprattutto per accendere luci in luoghi di oscurità della nostra città in cui si nasconde emarginazione e disperazione, fenomeni sociali che troppo spesso portano a illegalità, a frustrazione a episodi di conflittualità”.

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