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Cronaca

Accoltellò l'ex, il presunto amante di lei e la sorella; l'aggressore finisce ai domiciliari

Il 54enne seminò il sangue in buona parte della provincia di Rimini prima di essere arrestato dalla polizia, torna libero in attesa del processo

Uscirà dal carcere per essere sottoposto ai domiciliari, appena sarà disponibile un braccialetto elettronico, Jaupi Pellumb  il 54enne albanese che, lo scorso 22 febbraio, ha accoltellato l'ex moglie, il presunto amante di lei e la sorella di quest'ultimo seminando sangue in mezza provincia di Rimini. Per l'uomo, difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, il pubblico ministero ha chiesto il giudizio immediaot mentre la difesa ha proposto un abbreviato ed è in fase di fissazione l'udienza preliminare. Nel frattempo, nonostante il parere negativo del pm, l'uomo sarà scarcerato. L'aggressione alle tre persone era arrivata nel corso di una giornata di follia per il 54enne che, accecato dalla gelosia, aveva prima accoltellato l'ex moglie 51enne a Morciano per poi salire in macchina e viaggiare alla volta di Rimini dove si era scagliato su quello che riteneva il nuovo compagno di lei di 48 anni e la sorella 45enne di quest'ultimo. 

Secondo quanto emerso l'uomo, intorno alle 13 del 22 febbraio, avrebbe avuto un'ennesima accesa discussione con la compagna dalla quale si era separato ma che continuava a vessare sospettandola di avere una nuova relazione con un albergatore di Rivazzurra. Con quest'ultimo, già in passato, aveva avuto degli accesi screzi l'ultimo dei quali la domenica prima quando si era presentato nella struttura ricettiva per minacciarlo. Nella tarda mattinata di martedì 22 febbraio dalle parole era passato ai fatti colpendo la donna con una serie di coltellate per poi fuggire a bordo di un furgone Ford Transit mentre scattava l'allarme che aveva fatto accorrere a Morciano i carabinieri e i sanitari del 118. Le condizioni della ferita erano apparse molto serie tanto che era stato fatto intervenire l'elicottero da Ravenna e, dopo essere stata stabilizzata, la donna era stata trasportata al "Bufalini" con il codice di massima gravità. Nel frattempo era scattata la caccia all'uomo e, sia i militari dell'Arma che la polizia di Stato, si erano messi sulle tracce del fuggitivo cercando di intercettarlo.

Il furgone e l'accoltellatore erano poi riapparsi, verso le 13.40, all'hotel Butterfly di Rivazzurra in viale regina Margherita col 54enne che era entrato nella hall dell'albergo puntando direttamente verso il titolare 48enne colpendolo con una serie di fendenti all'addome. Nel parapiglia era intervenuta anche la sorella del ferito, una 45enne, che nel tentativo di dividerli era stata colpita con una coltellata alla gamba. Decisivo l'intervento del compagno di quest'ultima che era riuscito a dividere i due uomini bloccando l'albanese che, a questo punto, si era messo a urlare di "volersi dare fuoco" per farla finita. Nell'albergo erano accorse le Volanti della polizia di Stato, gli inquirenti della Squadra mobile e i sanitari del 118. Ad avere la peggio era stato il 48enne, ferito in maniera molto grave, che dopo essere stato stabilizzato sul posto era stato trasportato d'urgenza all'Infermi di Rimini. Lesioni di media gravità, invece, per la 45enne anche lei trasportata nel nosocomio riminese. L'albanese, invece, era stato bloccato dal personale della polizia di Stato e portato in Questura dove era stato poi arrestato. Durante l'interrogatorio di garanzia, il 54enne aveva raccontato al giudice rispondendo alle domande con una serie di "non ricordo". Nonostante le domande incalzati, l'uomo ha ribadito il fatto di non aver voluto accoltellare le tre persone e di averlo fatto solo per la gelosia nei confronti della moglie

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