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Cronaca

Accusa la moglie di incesto, la denuncia costa al marito un processo

L'uomo è finito sul banco degli imputati per maltrattamenti in famiglia, calunnia e interferenze nella vita privata e dovrà essere sottoposto a perizia psichiatrica

Un'accusa infamante è costata un calvario giudiziario a una 51enne del riminese dal quale ne è uscita indenne e, a sua volta, ha denunciato il marito che l'aveva mossa con quest'ultimo finito a processo per maltrattamenti in famiglia, calunnia e interferenze nella vita privata. La vicenda risale al 2019 quando l'uomo, coetaneo, aveva dovuto allontanarsi per lavoro stando fuori casa per tutta la settimana. Il rapporto della coppia con un figlio 15enne era già traballante e, roso dalla gelosia, all'insaputa dei famigliari il 51enne aveva piazzato nell'appartamento alcune telecamere per essere sicuro che la moglie non lo tradisse. Secondo quanto emerso, riguardando i filmati il marito aveva scoperto che una sera il figlio adolescente era andato a dormire nel letto con la madre e, nella mente dell'uomo, dalle immagini e dai rumori i due avevano avuto un rapporto sessuale. Oltre a piazzare altre telecamere nascoste, il 51enne si era precipitato a denunciare la moglie accusandola di violenza sessuale innescando così una spirale perversa che aveva visto la donna finire nel mirino degli inquirenti.

La 51enne, tuttavia, aveva sempre sostenuto che quella sera il ragazzino stesse male ed essendo la sua camera da letto nella mansarda aveva preferito dormire insieme a lui in caso di problemi. Gli ulteriori filmati delle telecamere nascoste, inoltre, non avevano mai ripreso comportamenti strani da parte della donna e del 15enne. Immagini che, successivamente, erano state visionate minuziosamente sia dagli inquirenti che dagli assistenti sociali i quali a loro volta non avevano mai ravvisato il benchè minimo atteggiamento che potesse dar credito alle accuse dell'uomo. Per questo il procedimento nei confronti della 51enne, difesa dall'avvocatessa Martina Montanari, era stato archiviato.

Nel frattempo, inoltre, la coppia si era lasciata ma non per questo la donna aveva voluto sorvolare sulla denuncia dell'ex e a sua volta aveva accusato il marito di maltrattamenti in famiglia, calunnia e interferenze nella vita privata proprio per le telecamere piazzate nell'appartamento. Il 51enne, difeso dall'avvocato Mario Scarpa, è stato quindi rinviato a giudizio e il processo è arrivato davanti ai giudici del Collegio del Tribunale di Rimini che nell'ultima udienza hanno disposto nei confronti dell'uomo una perizia psichiatrica.

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