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Cronaca

Accusati di sfruttamento dei transessuali, la famiglia di peruviani torna libera

Arrestati lo scorso 6 agosto dalla polizia di Stato sono stati rimessi in libertà per ordine del Tribunale

Il blitz della polizia di Stato era scattato lo scorso 6 agosto quando, a finire in manette, era stata una famiglia di origini peruviane, una badante 45enne, il marito muratore 39enne, la figlia 27enne della donna, il compagno di questa un 40enne barese e un transessuale 28enne accusati di gestire un giro di prostituzione composto da transessuali sempre peruviani. Secondo gli inquirenti erano sospettati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione nonché al favoreggiamento della permanenza in Italia di soggetti clandestini, di tentata estorsione, di tentata rapina e di lesioni personali. Tutti difesi dall'avvocato Enrico Graziosi, al termine dell'udienza davanti al Tribunale del Riesame sono stati scarcerati in quanto il loro legale ha dimostrato l’assenza di gravità indiziaria ed è stata così annullata l'ordinanza di custodia cautelare.

Sfruttatori in manette

Secondo le indagini della polizia di Stato, svolte tra ottobre e dicembre dello scorso anno, l’organizzazione ruotava intorno alla 45enne che, aiutata dagli altri componenti del nucleo famigliare e dal transessuale 28enne, gestiva la prostituzione dei trans che esercitavano nell’area compresa tra Miramare e la Statale 16, alcuni lavoravano anche in casa o intorno a noti locali notturni cittadini.

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