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Cronaca

Accusato dell'omicidio della moglie malata, convalidato il fermo dell'ex infermiere

L'uomo avrebbe fatto ingerire alla donna un mix mortale di farmaci per poi tentare a sua volta di farla finita

Si è svolta nella mattinata di venerdì in viedeo conferenza l'udienza per la convalida del fermo di Filippo Maini, l'ex infermiere 75enne accusato di aver ucciso la moglie 77enne malata di Alzheimer con un mix mortale di farmaci per poi cercare a sua volta di farla finita. Difeso dall'avvocato Alessandro Sarti, l'anziano ancora ricoverato nel reparto di Psichiatria dell'Infermi è apparso molto prostrato e sofferente e non ha rilasciato dichiarazioni. Il legale dell'ex infermiere ha comunque voluto precisare che il gesto messo in atto dal suo assistito è stato, come lo stesso 75enne ha scritto nella lettera d'addio, "un atto d'amore" nei confronti della moglie gravemente malata e le cui condizioni di salute erano peggiorate sensibilmente durante il lockdown tanto che in un momento di lucidità la stessa 77enne avrebbe chiesto al marito di volerla fare finita. Per l'avvocato, inoltre, l'unico rammarico di Maini è quello di essere sopravvisuto alla moglie dopo una vita trascorsa insieme soprattuto con l'accusa di omicidio volontario aggravato formulata dal pubblico ministero. Al termine dell'udienza, il gip ha convalidato il fermo e disposto per il 75enne gli arresto domiciliari una volta che le sue condizioni fisiche e psichiche gli consentiranno di essere dimesso dall'ospedale.

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