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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Accusato di aver violentato l'amica della figlia, il gip non convalida l'arresto

Il magistrato ha anche rigettato la richiesta del pubblico ministero della custodia cautelare in carcere sostituendola con gli arresti domiciliari

Il gip, Raffaella Ceccarelli, non ha convalidato l'arresto del 47enne finito in manette domenica scorsa con l'accusa di aver violentato una 20enne amica della figlia nella propria abitazione. Il magistrato, infatti, non ha ritenuto ci fosse la flagranza del reato e allo stesso tempo ha rigettato la richiesta del pubblico ministero della custodia cautelare in carcere sostituendola con gli arresti domiciliari. Il gip ha comunque evidenziato un quadro indiziario grave nei confronti dell'indagato, assistito dall'avvocato Gianmaria Gasperoni, che nei prossimi giorni presenterà richiesta per permettere al proprio assistito di tornare al lavoro. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia il 47enne ha sempre rigettato le accuse spiegato che quella domenica nella tarda mattinata stava pranzando con parte della famiglia quando la moglie lo ha informato della presenza della ospite. La 20enne, amica di lunga data della figlia dell'uomo, aveva trascorso la notte tra sabato e domenica con la sua coetanea e all'alba avevano fatto ritorno nell'abitazione andando a dormire.

Secondo quanto riferito dall'indagato, la famiglia si era riunita a tavola e lui ha deciso di andare a svegliare le ragazze per sapere se volevano mangiare tutti insieme. Mentre la figlia era già sveglia, e sotto la doccia, l'uomo si è affacciato nella camera dove dormiva la presunta vittima. "Mi sono sporto sul letto dove lei dormiva a bocconi - ha spiegato al magistrato - e l'ho toccata sulla spalla. Quando ho visto che si stava svegliando me ne sono andato". Una storia del tutto diversa da quanto denunciato dalla 20enne che, ai carabinieri, aveva raccontato di come il 47enne le avesse dapprima palpato il seno per poi stendersi su di lei e mimare un atto sessuale. La ragazza si era quindi alzata e corsa in cucina dove, secondo lei, ci sarebbero stati degli altri palpeggiamenti. Una ricostruzione respinta con forza dall'uomo che, invece, ha spiegato di essersi allontanato subito dalla stanza tornando da solo in cucina dove poco dopo sarebbe stato raggiunto dai famigliari e dall'amica della figlia che gli chiedevano conto di quanto accaduto. Nell'abitazione erano poi intervenuti i carabinieri che, ascoltato il racconto della ragazza, avevano poi arrestato l'uomo con l'accusa di violenza sessuale. Portato in caserma per le pratiche di rito, era stato poi trasferito nel carcere dei "Casetti".

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