Rigettata la richiesta di archiviazione, l'ex presidente di 'Rompi il silenzio' rischia il processo
Il gip rigetta la richiesta di archiviazione del pubblico ministero e dispone l'imputazione coatta per Paola Gualano e Loretta Filippi, collaboratrice della onlus
Il gip del Tribunale di Rimini, Manuel Bianchi, ha rigettato la richiesta di archiviazione e disposto l'imputazione coatta nei confronti di Paola Gualano, ex presidente della onlus "Rompi il silenzio", che offre aiuto e assistenza alle donne vittime di violenza, e la collaboratrice dell'associazione Loretta Filippi, ritenendo che sussistano le accuse della truffa di cui erano indagate e che ci sia stato un esborso non dovuto di fondi pubblici. Toccherà ora al pubblico ministero riformulare l'accusa e rinviare gli atti al gip.
Il caso sull'associazione era scoppiato nel giugno del 2021 in seguito a una denuncia presentata da 7 ex socie che erano venute a conoscenza di una sorta di “accordo” intercorso tra le due indagate secondo cui Gualano avrebbe percepito indebitamente 650 euro al mese, a partire da gennaio 2018 a maggio 2021, per un totale di circa 26mila euro. Però, in quanto socia, da statuto, l’allora presidente non sarebbe stata legittimata a percepire un compenso per l’attività prestata. Eppure, sulla base dell’accordo tra le due donne – secondo l’ipotesi delle querelanti -, la collaboratrice avrebbe di volta in volta consegnato a Gualano la metà del compenso per l’attività prestata. Attività che - è stato accertato dalla Guardia di Finanza - veniva svolta 15 giorni al mese, mentre nelle fatture la prestazione sarebbe stata conteggiata per il mese intero.
Il nucleo di Polizia economico-finanziaria di Rimini, in un’informativa del 7 marzo 2022, aveva spiegato infatti che "la presidente e socia dell’associazione Paola Gualano non poteva in alcun modo essere retribuita", citando il dettato dell’articolo 2 dello statuto dell’associazione, che afferma che "la qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui fa parte o tramite il quale svolge la propria attività di volontariato".