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Cronaca

Addio a Ennio Balsamini, storico protagonista della sinistra riminese

Balsamini si è spento a 89 anni. A ricordarlo con parole di affetto e commozione è il sindaco Andrea Gnassi

Addio a Ennio Balsamini, storico protagonista della sinistra riminese. Balsamini è deceduto martedì a 83 anni in ospedale. Negli ultimini mesi aveva avuto dei problemi di salute, poi il covid lo aveva colpito, era riuscito a superare il virus, ma la malattia aveva lasciato strascischi pesanti e alla fine Balsamini non ce l'ha fatta. Nato a Urbino nel 1938, è stato funzionario del Pci e poi della federazione dei Ds. A Misano è stato vicesindaco e consigliere comunale e ha svolto anche il ruolo di consigliere provinciale. Per mezzo secolo ha avuto un ruolo di primo piano nel mondo della politica locale. Balsamini, padre di Thomas, il dj e fondatore dello Slego e Velvet scomparso nel 2013, lascia la moglie Ernesta. L'ultimo saluto si tiene giovedì, alle 16, al cimitero di Rimini.

A ricordalo, in queste ore anche il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. 

L'intervento

"Ciao Ennio. Il virus, le sue ferite e le sue conseguenze, hanno portato via anche te. E a me, a noi che ti abbiamo conosciuto, ci strappa via un altro pezzo di cuore. Sei stato guida e amico, compagno di gioie intense e drammi immensi. Ci sono oggi tra ricordi e lacrime increcci di incontri, conversazioni e di amicizia. Ci hai insegnato molto. Da ragazzi, poi anche da adulti. Quante chiacchierate, discussioni, analisi sul mondo, sulla società e sulla nostra città, la nostra terra. Su quel grande campo ideale di progresso, giustizia sociale che è stato il nostro orizzonte; quanta profonda ricerca di risposte a interrogativi e domande che ci ‘costringevano’ ad essere inquieti , a non chiuderci in certezze ideologiche. Studiavi, leggevi, approfondivi. Per nutrirti, per avere una visione, per essere preparato, pronto, incalzante. Nell’impegno politico e nelle istituzioni, sempre al servizio delle persone e dei territori, indipendentemente dall’avere un ruolo o meno. Eri colto, raffinato, brillante, popolare e “granata”. Sapevi il valore di ricevere strumenti e sguardi dall’arte, dalla letteratura, dalla musica.

Sei sempre stato un confidente prezioso, un uomo preparato, attento, solido in valori che hanno dato senso alla vita e all'impegno politico. Sei stato un riminese arguto e rigoroso, ironico, elegante e paziente. Sei stato soprattutto un amico che c’è sempre stato durante tutto questo lungo viaggio che è la vita e che ha dato tanto a chi ha avuto la fortuna di conoscerti e averti vicino.

Sapevi allegerire, dissacrare con una battuta "marchignola", quel dialetto di Romagna che ha la sua punta di Urbino. Ridevamo. Una volta Thomas prese un bel po’ di ‘botte’ trovatosi isolato fuori dallo stadio dagli ultras dell’Hellas Verona (tra l’altro noti per la loro inclinazione politica). Acciaccato e piegato a terra tu, che avevi vissuto anni di "politica e strada", lo confortasti con una beffarda ironia per un ragazzino, un figlio, ridotto così e gli hai detto: ‘t’ho dèt che n sé fa’, così in piazza, se qualcun men le mani’. Alla fine era un modo per dissacrare la violenza negli stadi e per dire che anche quella nelle piazze di un tempo non portano a nulla.

Avevi stile. In quest’anno terribile di pandemia che abbiamo affrontato ne abbiamo vissute tante. Quando ci siamo sentiti, uscito dall’ospedale, abbiamo riso come sapevi fare, per alleggerire appunto le cose e per dare un senso al mistero della vita. Abbiamo riso del fatto che mai avevamo sentito dire in questa tragedia del Covid, una cosa del tipo “il signor Balsamini, Ennio, ha indossato, con stile, il casco per l’ossigeno”. Purtroppo né sdrammatizzare, né il sorriso, né le cure sono serviti. Ora rimangono solo il dolore e il pianto.

Ci siamo abbracciati in un misto di allegria e commozione quando ho avuto l’onere di essere eletto sindaco. Abbiamo pianto insieme per l’addio a Thomas. Ti abbracceremo con un saluto al cimitero monumentale di Rimini, domani pomeriggio alle 16, magari col sottofondo di qualche nota di musica. Nella compilation, anzi nella tua “antologia” come chiamavi le tue playlist, mi sa che ci sarà qualche tuo pezzo amato di Marlene Dietrich o Miles Davis, qualcosa di “Internazionale” e di Edith Piaf. Di sicuro, qualcuno da qualche parte metterà su aspettandoti “Man of the moon” dei Rem, un pezzo dei Jam e sicuramente Blue Velvet di Bobby Vinton.
Alla tua Ernesta, alla tua famiglia, ai nipoti, a Simona, a Lucia il cuore di un abbraccio. Ciao Ennio, ti voglio bene

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