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Cronaca

Addio a Gigi Proietti, doppiatore di Donald Sutherland nel Casanova di Fellini

Le condizioni si erano aggravate nel tardo pomeriggio di domenica in seguito a uno scompenso cardiaco

Addio al grande Gigi Proietti, al secolo Luigi Proietti, da diversi giorni ricoverato in clinica perché non si sentiva molto bene e stava facendo degli accertamenti per uno stato di affaticamento. Le sue condizioni si sono aggravate nel tardo pomeriggio di domenica, in seguito a uno scompenso cardiaco. Alle 5.30 del 2 novembre, nel giorno del suo 80esimo compleanno, Proietti è morto. La causa non sarebbe il Covid, ma problemi cardiaci. La famiglia, fino all'ultimo, ha voluto mantenere il massimo riserbo riguardo alle sue condizioni di salute. "Nelle prime ore del mattino è venuto a mancare all'affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Ne danno l'annuncio Sagitta, Susanna e Carlotta. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle esequie", annuncia la famiglia Proietti. Il ricovero in terapia intensiva L'attore, che già in passato ha sofferto di attacchi di cuore, era ricoverato da quindici giorni presso la clinica romana Villa Margherita. Si sentiva affaticato e per questo - e anche in vista dell'ottantesimo compleanno - si era sottoposto ad accertamenti. Nella giornata di domenica, però, Proietti ha avuto un attacco cardiaco e le sue condizioni sono peggiorate nella notte. Alle 5.30 del 2 novembre il suo cuore non ha più retto.

Proietti era nato a Roma il 2 novembre del 1940. Aveva cominciato a lavorare in teatro nel 1963 in Can Can degli italiani per poi recitare in A me gli occhi, please, del quale seguiranno nuove versioni nel 1993, nel 1996, e nel 2000. Tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta partecipò a  spettacoli di successo come Sabato sera dalle nove alle dieci, Fatti e fattacci, Fantastico e Io a modo mio. Nel 1976 recitò in Febbre da Cavallo, che ebbe poi un seguito nel 2000 con la regia dei fratelli Vanzina. Dopo aver recitato nel 1974 il ruolo di Neri Chiaramantesi nel dramma di Sem Benelli La cena delle beffe, accanto a Carmelo Bene, nel 1976 stringe un proficuo sodalizio con lo scrittore Roberto Lerici, insieme al quale scrive e dirige i suoi spettacoli, rimasti nella storia, A me gli occhi, please (1976), riportato in scena nel 1993, 1996 e nel 2000, in una memorabile performance allo Stadio Olimpico della sua città natale, oltre a Come mi piace (1983), Leggero leggero (1991) e, per la televisione, Attore amore mio (1982) e Io a modo mio (1985).

In questi spettacoli Proietti, totalmente privo di guida registica, ha modo di scatenare la sua verve attoriale come monologhista, cantante, imitatore, ballerino, in estenuanti tour de force che ottengono un dirompente successo di pubblico; dalle 6 serate inizialmente previste si superano agevolmente le 300, con oltre 2000 spettatori di media a riempire i teatri tenda e i palasport di tutta l'Italia, ammirato e stimato anche da importanti personalità come Federico Fellini (il quale dapprima pensa a lui per il ruolo di Giacomo Casanova nel suo film Il Casanova di Federico Fellini, poi assegnato a Donald Sutherland e del quale sarà un efficace doppiatore) ed Eduardo De Filippo. Recitò anche nella serie RAI Il Maresciallo Rocca a partire dal 1996. 

In circa 50 anni di attività ha collezionato 33 fiction, 42 film, 51 spettacoli teatrali di cui 37 da regista, oltre ad aver registrato 10 album come solista e diretto 8 opere liriche. ''Raccontare la propria vita non è cosa da tutti - scrisse sempre nella sua autobiografia - Certo, chiunque può ricordare gli episodi, cercare di storicizzare, fare riflessioni su come passa il tempo e come cambiano le cose".

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