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Cronaca

L'artista che regala i disegni agli Alpini. "Gogna sbagliata. Non volevo uscire di casa, ho incontrato persone speciali"

Intervento di un'artista di Rimini: "Alcuni avranno sbagliato, ma l'appello è di non fare di tutta l’erba un fascio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

Riceviamo a pubblichiamo l'intervento di una lettrice.

"Salve a tutti, sono Michela Militano, un'artista locale. Durante lo scorso fine settimana ho partecipato alla parata degli alpini svolta nella nostra città, venerdì sera sono uscita da sola per distribuire come omaggio agli alpini un mio disegno, ed ho trovato un ambiente accogliente. Ho avuto modo di chiacchiere a lungo con tanti alpini di ogni età che mi hanno raccontato le loro storie ed io la mia, vorrei aggiungere che io sono una ragazza borderline che soffre di fobie sociali ed attacchi di panico, avevo molta paura inizialmente di uscire considerando la mole di persone, ed avevo paura di trovarmi in mezzo ad un ambiente ostile, invece ho trovato un clima sereno, un clima di persone che volevano fare solo amicizia, infatti ho stretto amicizie bellissime, mi sono sentita in questi giorni con alcuni alpini presenti alla parata, avevano il terrore che non gli avrei più risposto ai messaggi causa le accuse ricevute.

Non metto in dubbio che durante le 4 giornate ci siano stai momenti spiacevoli, momenti di disagio nei confronti di alcune donne, però quello che mi sta facendo male è la generalizzazione di un intero corpo dell’esercito, erano più di 400 mila persone, alcuni di essi hanno commesso degli sbagli. Giusto che paghino per le loro eventuali azioni, ma ripeto adesso sta avvenendo una generalizzazione totale di un intero evento e questo è veramente sbagliato, le generazioni ripeto sono sempre un errore gravissimo, del resto se una persona straniera commette un reato non tutto il suo popolo è criminale ed io mi sono sempre battuta su questo punto, del resto noi donne siamo state a nostra volta generalizzate, additate e messe alla gogna, quindi alla luce di questo ripeto il mio appello a  non fare di tutta l’erba un fascio.

Volevo aggiungere e raccontare un episodio successo lunedì sera durante la manifestazione organizzata dalle ragazze e ragazzi di “Non una di meno”, ero andata a sentire le loro dichiarazioni anche per farmi un’idea della situazione di ciò che era successo, alcune dichiarazioni erano sicuramente fonte di spunto, ma ho sentito dichiarazioni orribili volte ripeto a tutto l’intero corpo, paragoni assurdi come “gli alpini sono come il covid”. Tornado al punto, volevo appunto descrivere un episodio, durante la manifestazione di lunedì. Un alpino assieme a sua moglie si fermano ad ascoltare le dichiarazioni, ovviamente potete immaginare l’espressione sul volto dell’alpino, al che mi sono avvicinata alla coppia ed ho donato una copia del mio disegno dedicato agli alpini a Rimini. La moglie sorride, l’alpino aveva gli occhi lucidi di commozione e mi dice “sai che 20 anni fa durante una adunata ho ricevuto da una bimba di 10 anni un disegno ed ancora è appeso a casa mia” la moglie replica “chissà che non è la bimba che adesso è cresciuta”. Ovviamente non sono io quella bimba, però è stato un momento veramente commovente, sono questi i messaggi che vorrei far passare di queste giornate, questi momenti di comunione, di aggregazione di nuove amicizie".

Michela Militano

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