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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Adunata, per le attiviste 100 casi di molestie alle donne. Gli Alpini: "Accuse ingenerose, nessuna denuncia"

L'Associazione Nazionale degli Alpini prende le distanze ma chiarisce: "Ingeneroso e ingiustificato veicolare un messaggio che associa la figura dell’alpino a quegli episodi di maleducazione"

Secondo le attiviste di “Non una di meno” alla fine durante l’Adunata Nazionale degli Alpini ci sarebbero state centinaia di segnalazioni di accuse di cat-calling e molestie alle donne. Ma l’Associazione Nazionale degli Alpini, attraverso una nota, assume una posizione ufficiale dicendo che dopo aver interpellato tutte le forze dell’ordine “sulle presunte molestie, non c’è stata nemmeno una denuncia”. Il tema sta tenendo banco, anche ad Adunata conclusa. Ed è oggetto di dibattito.

E’ goliardia? Oppure ci sono casi in cui si è andati fuori dal seminato? Attiviste e Ana sono su due posizioni distinte. Anche se i vertici degli Alpini dicono chiaro e tondo che: “L’Associazione Nazionale Alpini prende ovviamente le distanze, stigmatizzandoli, dai comportamenti incivili segnalati, che certo non appartengono a tradizioni e valori che da sempre custodisce e porta avanti”.

L’agenzia Ansa riporta che sono centinaia, e continuano ad aumentare, le denunce di molestie raccolte a Rimini da “Non una di meno”, andate in scena nel corso del fine settimana a Rimini, quando c'è stata l'Adunata nazionale degli alpini. L'associazione femminista ha invitato le persone che hanno subito molestie a raccontare la propria esperienza e in molte, soprattutto giovani donne, molte dei quali lavoratrici nel settore del turismo, lo hanno fatto.
"Abbiamo iniziato a raccogliere e condividere le loro testimonianze e la risposta é stata altissima - scrive Non una di meno in una nota diffusa dall’Ansa - tanto quanto sconvolgente per il numero e l'intensità delle molestie ricevute. Fischi, cat-calling, minacce e vere e proprie molestie hanno colpito diverse persone colpevoli solo di voler vivere la propria città. Molestie mascherate da goliardia e tradizione che in realtà sono figlie di una cultura patriarcale che vuole donne, persone trans e gender non conforming assoggettate al potere e alla paura, al ricatto e alle minacce in caso di rifiuto".

L’Ana interviene nella sua nota ufficiale: “Dopo gli opportuni accertamenti, risulta che alle Forze dell’ordine non sia stata presentata alcuna denuncia; rileva poi che quando si concentrano in una sola località centinaia di migliaia di persone per festeggiare è quasi fisiologico che possano verificarsi episodi di maleducazione, che però non possono certo inficiare il valore dei messaggi di pace, fratellanza, solidarietà e amore per la Patria che sono veicolati da oltre un secolo proprio dall’Adunata: messaggi che sono emersi in tutta la loro essenza sugli striscioni portati in sfilata domenica, con oltre 75mila penne nere provenienti da tutto il mondo”.

“L’Ana, inoltre, fa notare che ci sono centinaia, se non migliaia, di giovani che pur non essendo alpini, approfittano della situazione: a costoro, per mescolarsi alla grande festa, basta infatti comperare un cappello alpino, per quanto non originale, su qualunque bancarella. Un occhio esperto riconosce subito un cappello “taroccato”, ma la tendenza è nella maggior parte dei casi a generalizzare. La grandissima maggioranza dei soci dell’Ana, poi, a causa della sospensione della leva nel 2004, oggi ha almeno 38 anni: quindi persone molto più giovani difficilmente sono autentici alpini”.

E in conclusione: “L’Associazione Nazionale Alpini, per quello che le penne nere sono e rappresentano, ritiene quindi ingeneroso e ingiustificato veicolare un messaggio che associa la figura dell’alpino a quegli episodi di maleducazione. Gli alpini in congedo sono quelli che hanno scritto e continuano a scrivere pagine intense di sacrificio, amore e solidarietà, come testimoniano ad esempio i 5,4 milioni di ore di lavoro volontario prestate in un anno durante l’emergenza Covid, e che si impegnano a trasmettere i loro valori ai giovani, così come accade nei Campi scuola, che anche quest’anno saranno organizzati in tutta Italia per ragazze e ragazzi dai 16 ai 25 anni”.
 

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