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Cronaca

Aeradria. Gnassi si difende: "Ho sempre agito con trasparenza, sono tranquillo"

Il sindaco di Rimini, indagato dalla Procura insieme al presidente della provincia per per il fallimento della società che gestisce l'aeroporto riminese, reagisce alle accuse e ribadisce di essere estraneo ai fatti. Vitali: "Quello che ho fatto l'ho fatto esclusivamente per il bene dell'aeroporto"

"Non so nulla della vicenda, se non quello che riportano gli organi di stampa e le agenzie, quindi è difficile fare commenti. Sono comunque tranquillo e affronteremo questa vicenda con attenzione e trasparenza, così come fatto finora". Così il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che risulta indagato insieme al presidente della provincia Stefano Vitali e agli ex amministratori di Aeradria, nell'inchiesta del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. ''In questi due anni - ha aggiunto - abbiamo agito in trasparenza, con l'unico scopo di salvaguardare un'infrastruttura strategica per il nostro territorio, che porta milioni di turisti e senza la quale avremmo migliaia di posti di lavoro in meno''.

"Non ho nascosto lo stupore e sinceramente un po’ di sconcerto, per aver appreso solo attraverso gli organi di stampa e le agenzie, la notizia secondo cui sarei iscritto nel registro degli indagati per le vicende legate al caso Aeradria. Del resto, ad oggi, le mie informazioni si basano solo su quanto ha riportato la stampa - prosegue Gnassi -. E' dunque difficile fare ulteriori commenti, se non ribadire che affronterò con la massima serenità questa situazione. I valori che mi hanno guidato nella mia vita personale e politica mi hanno sempre portato al rispetto delle norme ed a impegnarmi onestamente per il bene pubblico.

Gnassi ribadisce di sentirsi "tranquillo innanzitutto perché sono convinto della correttezza degli atti amministrativi adottati. In secondo luogo, sono tranquillo perché l’impegno che abbiamo profuso negli ultimi anni – da parte mia come sindaco e più in generale dalla collettività – è stato, è e sarà esclusivamente finalizzato alla difesa di una infrastruttura strategica qual è l’aeroporto di Rimini. Abbiamo sempre agito con la massima trasparenza, per raggiungere un obiettivo condiviso da tutti, ovvero salvaguardare un’infrastruttura che non rappresenta un simbolo, ma genera economia, indotto, porta centinaia di migliaia di arrivi e milioni di presenze sul nostro territorio e senza la quale avremmo migliaia di posti di lavoro in meno, gente per strada e imprese chiuse”.

LE PAROLE DI VITALI - Sullo stesso tono le reazioni del presidente della Provincia Vitali che ha aggiunto: "Questa situazione comincia a diventare pericolosa, sembra una sorta di pressione, esercitata attraverso i mezzi di stampa. Ma lo mandino questo avviso di garanzia. Quando mi arriverà ne sarò contento, mi metterò almeno il cuore in pace perché io mi sento la persona più tranquilla di questo mondo, convinto come sono che tutto quello che ho fatto l'ho fatto esclusivamente per il bene dell'aeroporto".

Vitali si dice "del tutto sereno, anche perché finalmente mi dovrebbe essere data (uso il condizionale, visto che, a quanto si legge, ‘dalla Procura non arrivano conferme ufficiali rispetto all’indiscrezione’) la possibilità di illustrare i fatti e confutare teoremi, dopo almeno otto mesi di voci e insinuazioni fatte circolare all’evidente scopo di ‘preavvisare’ persone, con un’infrastruttura strategica per lo sviluppo del nostro territorio finita drammaticamente nel mezzo a questo minuetto quale ‘danno collaterale’".

"Quanto è accaduto, peraltro, non è che l’ultimo atto di una lunga recita fatta di segnali di fumo, avvertimenti ‘a mezzo stampa e a mezzo fotografia’. Nulla di non atteso ma che purtroppo consolida l’idea di una anomalia di fondo della vicenda; stranezze sulle quali in troppi fanno finta che niente stia accadendo - aggiunge il presidente della Provincia -. In ogni caso, quando verrà ritenuto utile sapere cosa penso e come ho agito, io sono qui a disposizione. Infine specifico che nominerò l’Avvocato Moreno Maresi quale mio legale di fiducia”.

IL CASO - Il caso dell'iscrizione dei due amministratori nel registro degli indagati era scoppiato nel tardo pomeriggio di lunedì quando era emerso che il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini, coordinato dal sostituto procuratore Gemma Gualdi, stava indagando su alcuni crediti scaturiti dalle promesse di finanziamento ottenute dagli enti pubblici soci di Aeradria. Ossia "lettere di patronage" sulla base delle quali Aeradria avrebbe ottenuto negli anni, si parla dal 2009 al 2013, delle anticipazioni dalle banche, prima tra tutte la Cassa di Risparmio di Rimini.

MOVIMENTO 5 STELLE CHIEDE LE DIMISSIONI DI GNASSI - Il Movimento 5 Stelle torna a chiedere le dimissioni del Sindaco Gnassi, "ma non in ragione delle indagini che sarebbero in corso a suo carico - evidenziano da partito -. Per noi, il principio di presunzione di innocenza, è un valore. Piuttosto, per la gestione della vicenda in totale e palese sfregio dell'economia e dei risparmi dei cittadini riminesi. Seppure la sua malafede rimanga da dimostrare, la sua incapacità ed irresponsabilità sono invece manifeste, e rappresentano un evidente pericolo per tutta la comunità che lei dovrebbe guidare. Se ne vada immediatamente, rassegni le dimissioni. Il suo, è un atto dovuto". I grillini hanno annunciato che raccoglieranno le firme necessarie per la richiesta di un consiglio a tema su Aeradria già giovedì prossimo. Quindi si rivolgono a Vitali: "Con opportuni aggiustamenti, vale anche per lei".

PDL - "Non posso immaginare che Gnassi e Vitali siano stati così ingenui, e non abbiano pensato che l'impegno scritto preso a favore di Aeradria, abbia indotto la Carim di Rimini ad anticipare le somme alla società aeroportuale nella certezza che la “parola ” fosse onorata - afferma il consigliere comunale del Pdl, Gennaro Mauro -. Alla magistratura spetta appurare se il comportamento di Gnassi e Vitali e sia rilevante sotto il profilo penale, ma ciò non ci esime da affermare che il giudizio politico sul loro operato è da censurare totalmente. Non ci resta che sperare  Aeradria riesca a sopravvivere per il bene della nostra collettività, nonostante la classe governativa del Partito Democratico abbia fatto del tutto per portarla al fallimento".

PETITTI - Il parlamentare Pd, Emma Petitti, esprime "solidarietà e totale sostegno verso i nostri due amministratori, ribadendo fiducia nell'operato della Magistratura e confidando che possa essere fatta chiarezza in tempi brevi. L'aeroporto di Rimini è un'infrastruttura troppo importante per il nostro territorio, e tutte le azioni portate avanti in questi anni, nella massima trasparenza, hanno avuto come obiettivo assicurarne lo sviluppo, la continuità della gestione e la tutela degli occupati. Auspico perciò che il concordato di continuità sia confermato e che il piano industriale di rilancio possa realizzarsi al più presto".

"Questo non è il momento di speculazioni politiche sul Fellini - conclude l'esponente democratica -. E' il momento di sostenerlo perché dall'aeroporto dipendono il rilancio della nostra economia, la capacità del nostro turismo di rispondere alle sfide della concorrenza, lo sviluppo in definitiva del nostro territorio. Speriamo tutti che la vicenda possa concludersi nel migliore dei modi, per il bene collettivo".

PIVA - "Vorrei esprimere la mia vicinanza  a Stefano Vitali e Andrea Gnassi per i provvedimenti giudiziari che li riguarderebbero, così come appreso dalla stampa - afferma il messaggio del consigliere regionale Pd, Roberto Piva - A Vitali e Gnassi vanno la mia stima e il mio sostegno. – conclude Piva -. Fiducioso nell’operato della magistratura, spero che sulla vicenda, che riguarda un aeroporto con grandi potenzialità per il tessuto socioeconomico locale e regionale, sia fatta luce al più presto».

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