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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Aeroporto, è il giorno della difesa: "Il concordato ci spetta"

La difesa perora con forza l'ammissione di Aeradria, la Spa, la società di gestione dell'aeroporto "Federico Fellini" di Miramare, al concordato in continuità, quello previsto dal decreto sviluppo del 2012. L'udienza di lunedì è stata dedicata tutta alle posizioni della difesa

La difesa perora con forza l'ammissione di Aeradria, la Spa, la società di gestione dell'aeroporto "Federico Fellini" di Miramare, al concordato in continuità, quello previsto dal decreto sviluppo del 2012. L'udienza di lunedì è stata dedicata tutta alle posizioni della difesa, che confutano quelle della Procura, che nel frattempo ha anche aperto un'inchiesta penale. Nell'accordo al vaglio del Tribunale, Aeradria propone di soddisfare i debiti, 47milioni di euro, dal 15% al 19% tra crediti privilegiati e non, entro il 2016.

Durante l'udienza iniziata questo pomeriggio, la difesa di Aeradria, affidata all'avvocato Federico Dettori del Foro di Bologna, ha presentato una memoria difensiva di 50 pagine per confutare il parere negativo sull'ammissione al concordato della Procura. Per la difesa "le considerazioni della Procura non reggono dal punto di vista giuridico ma anche contabile". Quindi Aeradria può - per la difesa - essere ammessa al concordato in continuità perché è una società di capitali anche se i soci sono enti pubblici. Esempi in giurisprudenza sono le procedure aperte per gli aeroporti di Milano e Verona.

Ora la parola passa al Tribunale che dovrà decidere, (per il momento si è riservato) se ammettere oppure no Aeradria all'accordo in continuità. Nel qual caso poi l'assemblea dei creditori dovrà decidere se accettare o meno la proposta. La Procura intanto prosegue sull'indagine penale, affidata alla Guardia di Finanza e coordinata dal procuratore Paolo Giovagnoli e il sostituto Gemma Gualdi, per cui sarebbero già stati iscritti nel registro degli indagati gli amministratori, ossia tutto il Cda, di Aeradria. I reati ipotizzati al momento sono quelli previsti dall'articolo 236 della legge fallimentare, ossia l'aver simulato crediti in tutto o in parte inesistenti, dando false comunicazione sociali.

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