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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Niente concordato per Aeradria, Vitali: "Rischio fortissimo"

a tegola arriva dal Tribunale di Rimini che ha deciso con velocità di non ammettere Aeradria, la società che gestisce l'Aeroporto Federico Fellini di Miramare, al concordato in continuità

Si complica la situazione per l'aeroporto di Rimini. La tegola arriva dal Tribunale di Rimini che ha deciso con velocità di non ammettere Aeradria, la società che gestisce l'Aeroporto Federico Fellini di Miramare, al concordato in continuità. Le motivazioni della sentenza della corte, presieduta dal presidente del Tribunale, Rossella Talia, saranno depositate nei prossimi giorni.

Secondo il piano proposto da Aeradria, si sarebbero soddisfatti solo una parte dei debiti (47milioni di euro,) dal 15% al 19% tra crediti privilegiati e non entro il 2016. Probabile alla base della decisione del Tribunale un impedimento "tecnico" riguardante la parte di finanziamento pre-deducibile che gli enti pubblici soci dell'aeroporto avevano inteso versare nelle casse di Aeradria solo se ammessa al concordato in continuità.

Allarmata è una nota del presidente della Provincia Stefano Vitali: “Stiamo analizzando in queste ore gli effetti del complesso pronunciamento del Tribunale di Rimini sulla società di gestione dello scalo aeroportuale". "Non appena sarà chiarito il quadro tecnico scaturito riguardo alle criticità sollevate dal Tribunale - viene aggiunto -, il quale peraltro ha respinto gran parte dei rilievi del Pm, verranno messe in atto tutte le soluzioni previste dalle leggi vigenti per conservare un'infrastruttura strategica per lo sviluppo locale, la cui sorte ora è a fortissimo rischio. La Provincia di Rimini prenderà in esame ogni ipotesi e ogni azione atta a preservare prioritariamente la sopravvivenza di uno scalo aeroportuale la cui centralità per il territorio (in termini economici, occupazionali, sociali) risulta decisiva nell'anno di una gravissima crisi che colpisce soprattutto il mercato italiano, rendendo ancora più indispensabili i flussi turistici provenienti dall'estero".

"A questo punto la questione aeroporto è diventata drammatica sia per le ripercussioni sull’attività di Aeradria, sia per le conseguenze sui creditori e sia per le ripercussioni economiche che l’indotto milionario conseguente soprattutto ai turisti russi, comporta - afferma il consigliere regionale del Pdl, Marco Lombardi -. La crisi economica e le ristrettezze degli Enti Pubblici hanno certamente aggravato la crisi della società di gestione dell’Aeroporto che però, è bene ricordare, non nasce dalla pura gestione tipica ma dalla incapacità a far fronte agli ingenti investimenti infrastrutturali che i soci, Comune e Provincia, pare avessero autorizzato".

"Al di là della individuazione delle colpe, ora però bisogna inventarsi qualcosa ed avere la capacità di realizzarla e siccome penso che in molti si cimenteranno in ipotesi di salvataggio, provo anche io a dire la mia - continua l'esponente del Pdl -. La Provincia è demotivata ed in fase di chiusura quindi farà fatica a dare un contributo importante alla soluzione del problema, ma il Comune di Rimini a mio avviso una possibilità di uscita ce l’ha. Deve rinunciare definitivamente al TRC limitando ovviamente il più possibile i danni conseguenti ed investire le risorse proprie destinate alla metropolitana di costa sull’aeroporto, poi se il Sindaco ce lo chiederà, visto che a Roma governiamo assieme, potremo anche andare in delegazione al Ministero per provare ad ottenere anche il trasferimento di alcuni fondi statali già stanziati sempre in ambito “mobilità” ma sul fronte aeroporto e sempre assieme potremo anche andare a “piangere” in Regione".

"È inutile incaponirsi su una infrastruttura (il TRC) che riguarda i turisti che già sono sul nostro territorio e farne  morire un’altra (aeroporto) che in gran numero  i turisti li porta. Mi sembra giunto il tempo di iniziative “non convenzionali” proprio come la situazione nazionale richiede e mi sembra giunto il tempo di non alimentare polemiche tra le varie componenti istituzionali, economiche bancarie e  giudiziarie come invece è stato fatto fino ad ora. Se ci verrà chiesto il nostro contributo lo daremo se invece qualcuno pensa di poter fare tutto da solo vedremo come andrà a finire", conclude Lombardi.

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