I talebani gli uccisero il padre perché vendeva libri, Ayoub vive a Rimini: "Grazie Italia per la tua umanità"
Dal 2007 Ayoub vive in Italia, ma ripensa al suo passato in Afghanistan
Dal 2007 Jaffari Mohammad Ayoub è in Italia. Classe 1989, prima viveva in Afghanistan, paese da cui è scappato attraversando a piedi l'Iran e poi la Turchia, per raggiungere infine l'Italia sotto lo status di rifugiato. Di lavoro oggi fa il saldatore a Rimini, ma ricorda con passione la sua famiglia e soprattutto il padre, che da allora non ha purtroppo più rivisto.
"Sono scappato dal mio paese perchè era diventato difficile viverci. Conservo brutti ricordi di guerra, momenti di paura. Mio padre vendeva libri ma faceva parte dell'etnia Hazara, che non era ben vista da quella dei Pashtun Talebani, e così venne rapito. Da allora non l'ho più rivisto, mentre la mia famiglia è scappata in Pakistan. Non ho più nessuno in Afganistan", osserva Ayoub in un'intervista a RiminiToday.
La tua città?
"Sono originario di Behsud, località in una regione montuosa distante oltre un centinaio di chilometri dalla capitale Kabul. Ci ho vissuto fino al 2007, prima di arrivare in Italia".
Che ricordo hai di tuo padre?
"Mio padre aveva una libreria in cui vendeva libri di diversi generi, ma anche riviste e testi di carattere religioso. Come spiegavo, sono originario dell'etnia Hazara, rivale della Pashtun, e questo ha causato diverse difficoltà per l'attività di mio padre. Così un giorno prima dell'11 settembre 2001 i Talebani arrivano in libreria, e rapiscono mio padre".
Cosa succede dopo?
"Purtroppo dopo il rapimento mio padre non l'ho più rivisto. E così per mantenere la mia famiglia dovevo portare avanti l'attività, riaprendo la libreria fra tante difficoltà fino a quando prendo la decisione di lasciare il mio paese fra tante difficoltà".
Pensi di ritornare un giorno in Afghanistan?
"Per ora è difficile, ma un giorno spero di tornare. La nostra etnia è molto preoccupata per gli sviluppi che sta avendo la situazione perchè prima con la presenza americana c'era un po' più di libertà. Ma adesso è tutto cambiato. I Talebani seguono una linee molto radicale della legge islamica, e questo rende tutto più difficile".
Come vedi la situazione adesso?
"Con il ritiro delle forze occidentali - prosegue Ayoub - nel mio paese peggiorerà la situazione. I Talebani sono estremisti e sul futuro non so cosa succederà. Ringrazio l'Esercito italiano, il Governo e il popolo italiano per quello che ha fatto e sta facendo per il mio paese, dando un alto esempio di umanità e salvando centinaia di afghani, indipendentemente dalla religione o casta. Viva l'Italia".
Perchè l'Afghanistan è così conteso?
"Il problema è l'interesse economico alla base della guerra. Prima c'era l'interesse inglese, poi russo, che pensava di utilizzare l'Afghanistan per estendersi verso l'Asia. Oggi la situazione è incerta".
Dopo 20 anni di presenza, le forze americane hanno deciso di ritirarsi dall'Afghanistan
"Questo non lo capisco. L'America in questi 20 anni non è riuscita a portare la pace, e ora tutta la comunità afghana è smarrita".
Cosa conosce un cittadino occidentale da quello che vede sui mezzi d'informazione?
"Quello che si vede in televisione riguardo l'Afghanistan è solo una parte della realtà. Le nostre popolazioni vivono prevalentemente nelle aree interne, dove per esempio quando nevica si rimane isolati per giorni".
Credi che l'attenzione sull'Afghanistan calerà nelle prossime settimane?
"I Talebani hanno sempre oppresso la nostra etnia in nome della religione. Secondo me non bisogna calare l'attenzione su quel che succede in Afghanistan".
Il tuo sogno?
"La pace. Serve la pace fra i popoli perchè quando manca si distrugge tutto. La religione non va usata per scopi politici perchè a soffrire poi sono sempre i civili e i più deboli".
E in Italia?
"Adesso vivo a Rimini, e prima di arrivare in questa città ho vissuto per un periodo in Veneto. Qui mi trovo bene, ma i miei pensieri sono sempre rivolti al mio paese".