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Cronaca

Agenzie viaggi tra cancellazioni e disdette "Non sarà un anno facile"

“C’è un clima di attesa, non siamo più come prima perché non si può dire: io parto e vado”

 “Adesso prevale ancora un po’il timore. Secondo me stanno tutti aspettano di vedere cosa succederà in questi giorni”. Simona Giuntini, insieme a Michela Martino, titolare di Shine Agenzia Viaggi è speranzosa per la ripartenza del settore nonostante le agenzie viaggi siano uno tra i settori più colpiti dall’emergenza coronavirus. E, ancora, non vedono una via d’uscita dalla crisi di questi mesi di lockdown. Il virus, le cancellazioni dei viaggi, la cassa integrazione per i dipendenti, le informazioni poco chiare, le regole alle quali i vacanzieri dovranno sottostare mette l’intero settore in serie difficoltà. Se a tutto ciò si aggiunge che quest’anno lo straniero all’Italia preferirà altre mete per le ferie, per il comparto sarà una batosta. 

“Non sarà sicuramente un anno facile. – spiega Alessandra Conti, collaboratrice de La Mochila Viaggi - Come abbiamo chiuso in quattro e quattr’otto potrebbe ricapitare. Questo dipenderà dal discorso dei contagi. Se questo maledetto virus non si ripresenterà a settembre – ottobre, secondo me, ripartirà tutto perché le persone hanno voglia di viaggiare. Ma, bisogna vedere come andrà la situazione sanitaria mondiale perchè non è solo nazionale. Fare delle previsioni in questo momento è impossibile. Bisogna stringere i denti e vedere come va, poi si faranno delle valutazioni.”

La voglia di viaggiare c’è, ma regnano confusione e incertezza

“Da oggi in teoria si può viaggiare all’interno dell’Italia, – continua Conti - quindi iniziamo ad avere qualche richiesta. Sono passate un paio di persone e abbiamo avuto qualche telefonata per ricevere informazioni per sapere quando si può iniziare a volare. Però è tutto confuso. Per l’Italia riusciamo a preparare preventivi e dare delle informazioni più certe, per l’Europa ancora non ci sono indicazioni chiare. Per esempio la Grecia ha detto che apre il 1 luglio poi ha detto prima, ma con delle regolamentazioni diverse. Quindi giorno per giorno stiamo cercando di affrontare la situazione”. Poca chiarezza anche per Cristina dell’Agenzia Euphemia: “Non è ancora tutto chiaro. Dobbiamo vedere quali Paesi sono aperti, dove si può andare e dove non si può andare. C’è un clima di attesa, non siamo più come prima, perché una persona non può dire io parto e vado. Bisogna vedere cosa succederà.”.

“Le notizie sono in continuo cambiamento. Noi verifichiamo sul sito della Farnesina gli aggiornamenti, il punto di riferimento è quello. -precisa Simona Giuntini - È possibile viaggiare in Italia, per gli altri Paesi bisogna vedere se ci vogliono e quali le condizioni. Qualche Paese ha aperto, ma ci chiede di fare la quarantena quindi non ha senso. Per esempio l’Inghilterra ha aperto agli italiani, ma in arrivo devi rimanere in quarantena. È come dire che non ci vuole. Adesso aspettiamo che le autorità competenti trovino degli accordi di reciprocità. L’Italia sta accettando tutti senza porre condizioni perché il turismo interno è molto importante e lo si incentiva in questo modo”.

Confusione ma anche incertezza che spinge le persone ad aspettare prima di pensare alle vacanze come spiega Simona Semprini di Sigismondo Travel Group: “La gente ha voglia di partire. È ovvio che tra avere voglia e dire prenoto la mia vacanza c’è ancora abbastanza incertezza. Non è tanto la paura di muoversi, quanto l’incertezza di come sarà organizzata la vacanza. Adesso la gente aspetta. C’è troppa incertezza generale. Se tra una o due settimane ci alleggeriamo un po’ allora forse inizieremo a pensare alle vacanze. E poi speriamo che arrivino le prenotazioni a Rimini. Ho diversi amici albergatori che non hanno una sola prenotazione”.

Tante cancellazioni, molti voucher e pochi aiuti

“Ad oggi abbiamo ricevuto solo disdette, nessuna prenotazione. Abbiamo annullato una quindicina di gruppi per un volume d’affari persi di circa 500mila euro.” Racconta Giuntini della Shine Viaggi e aggiunge: “Non abbiamo ricevuto nessun aiuto. In tv danno tante informazioni che però non sono seguite da normative e da regolamenti per l’attuazione di quello che dicono. È tutto ancora in sospeso. L’agenzia era sana, quindi andiamo avanti con i soldi che avevamo messo da parte negli anni. È ovvio che i dipendenti sono in cassa integrazione. Se non ci fosse la cassa integrazione penso che tutti noi avremmo chiuso”.

Marzo, aprile, maggio e giugno sono stati mesi in cui le disdette e annullamenti dei viaggi erano all’ordine del giorno e ancora lo sono. “Sono stati disdetti tutti i viaggi fino ad ora e anche tutte le partenze di settimana prossima. – spiega Semprini - Abbiamo richieste di annullamento anche di viaggi futuri tipo luglio e agosto dove ancora c’è incertezza se si potrà partire. Comunque le persone sono più propense a cancellare i viaggi piuttosto che a partire. 
Ancora non è ripartito tutto il movimento. Se una persona vuole partire in realtà non può andare, il problema fondamentale è quello. C’è incertezza, ancora si devono accordare sulle varie aperture”. 

“Abbiamo dei viaggi di nozze a settembre in Indonesia e per l’estero, ma ancora non sappiamo se potranno andare o meno. – spiega Alessandra Conti - Bisogna vedere come sarà l’andamento di ogni paese che apre. Non c’è una regola universale. Ogni paese decide di aprire a varie nazionalità in base forse all’andamento dei contagi. Può essere che già a luglio sappiamo più cose. Secondo me vanno a step in base ai contagi. Se i contagi diminuiscono aprono più facilmente anche alla nostra Nazione piuttosto che ad altre nazioni”.

Per i viaggi rimandati e sospesi arriva la soluzione dei voucher che danno la possibilità di recuperare il viaggio perso in un periodo che va da un anno a 18 mesi a seconda del tour operatour o della compagnia aerea. Ma non tutti sono felici di ricevere il voucher. “Le persone non reagiscono bene. – racconta Conti - Però se la legge lo consente, non c’è modo di cambiarla. Per il momento è così. Il voucher si può usare sulla programmazione e sulle rotte del fornitore. La stessa cosa vale per le compagnie aeree. Per esempio se voglio andare in Spagna e quel fornitore tra le sue rotte non ce l’ha bisogna scegliere un’altra destinazione che rientri nella sua programmazione”.

E intanto c'è chi è rimasto all'estero

Chi era partito prima del lockdown è rientrato in Italia grazie all’aiuto delle agenzie viaggi che si sono impegnate ad aiutare tanti viaggiatori italiani a ritornare in patria in questi mesi nche se c’è qualcuno che ha preferito rimanere all’estero per scelta come ha raccontato Alessandra Conti “Qualcuno che ha rinunciato a tornare perché stava bene e non tornava. Altri sono rimasti all’estero per motivi familiari. Ogni caso è un fatto personale”.
 

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