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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il tiktoker riminese dopo l'aggressione: "Rimini non è una città omofoba, ma i turisti sì"

L'influencer aggredito durante la Notte Rosa: "Adesso ho paura ad uscire di casa ma non voglio che la mia vita sia rovinata da questo episodio"

E' ancora sotto choc Gabriele Gentile, il tiktoker riminese Avocadogabb, dopo l'aggressione omofoba avvenuta la sera della Notte Rosa quando un gruppo di giovani che lo ha prima insultato, poi preso a sputi e alla fine gli ha tirato della birra addosso. "Per me questa è stata l'esperienza più brutta - spiega il 21enne. - Già in passato ero stato oggetto di insulti e prese in giro ma mai con questa violenza e in una situazione in cui ho avuto paura per la mia vita". Gabriele, diventato celebre sul web per le sue storie che pubblica dall'albergo di famiglia, ha raccontato infatti di aver rischiato di essere investito da una vettura quando sul suo monopattino è stato raggiunto dalla birra lanciata da un gruppo di ragazzi poco più grandi di lui. "Avranno avuto 24 o 25 anni - ricorda. - Prima sono arrivati gli insulti, e non me ne sono curato, ma quando il liquido che mi hanno tirato mi è arrivato sugli occhi ho rischiato di perdere il controllo del monopattino iniziando a sbandare. In quel momento, sul lungomare, stava arrivando una vettura dalla parte opposta e ho temuto che potessi essere investito".

Rimini è una città omofoba?
Il problema non è la città ma quello dei turisti: arriva gente da ogni parte d’Italia e del mondo e, molti di questi, sono omofobi.

E’ stata la prima volta dove sei stato aggredito per il tuo orientamento sessuale?
In maniera così grave e fisica sì. In passato ci sono stati insulti e prese in giro ma nessuno ha cercato di aggredirmi in questa maniera. Dopo questa aggressione mi sento minuscolo, piccolo, mi sento indifeso come se non ci fosse nulla che io possa fare per difendermi e cambiare le cose.

Hai avuto il coraggio di denunciare sui social quello che ti è capitato, come hanno reagito i tuoi famigliari?
Ci sono rimasti molto male e, per fortuna, mi sono rimasti sempre vicini perché hanno capito quanto questa cosa mi abbia sconvolto. Per fortuna la mia mamma ha un cuore grandissimo e mi vuole molto bene.

Hai presentato una denuncia ai carabinieri, speri che possano individuare chi ti ha aggredito?
La denuncia è stata fatta contro ignoti perché non ho idea di chi possano essere quelli che mi hanno aggredito, sputato addosso e tirato la birra. Spero che ci siano state delle telecamere che abbiano ripreso tutto quanto ma, alla fine, la denuncia l’ho voluta sporgere più per fini statistici che per altro. Troppo spesso in questo tipo di aggressioni le vittime non fanno nulla perché si vergognano. Anche io ci ho pensato molto prima di raccontare la mia storia sui social e ai carabinieri perché, come gli altri, mi vergogno dell’umiliazione a cui sono stato sottoposto.

Cosa vorresti dire a quel gruppo di ragazzi?
Nulla. Vorrei che capissero quello che hanno fatto e che ci arrivassero da soli a comprendere che hanno umiliato senza motivo una persona che, come loro, vive sotto lo stesso cielo. Nessuno si merita di essere trattato come lo sono stato io.

Adesso hai paura ad uscire di casa?
Sì, ma spero sia solo una cosa passeggera. Sono ancora sotto choc, devo riprendermi e guardare avanti. Non voglio che per una cosa del genere debba rimanere chiuso in casa e non vivere la mia vita.
 

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