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Cronaca

Ai domiciliari non sopporta la convivenza col padre ed evade, assolto dal giudice

Il ragazzo si era allontanato dall'abitazione dove stava scontando la misura cautelare per poi costituirsi ai carabinieri

Si è conclusa con l'assoluzione la surreale vicenda di un ragazzo che, agli arresti domiciliari, era evaso dall'abitazione perchè non sopportava più la convivenza col padre. La vicenda risale al 2016 quando il giovane, all'epoca 20enne, era finito nei guai e dopo la convalida del fermo il giudice aveva disposto nei suoi confronti la misura cautelare. Un provvedimento che, però, per il ragazzo si era rivelato peggio del carcere a causa dei continui dissapori col padre che rendevano praticamente impossibile per lui la vita. Il 20enne, quindi, aveva optato per l'evasione e si era allontanato dall'abitazione per poi prendere un treno e lasciare la regione. Una "fuga" durata poche ore tanto che lo stesso si era presentato in caserma dai carabinieri per autodenuciarsi. Vista la situazione, i militari dell'Arma non avevano potuto far altro che denunciarlo e portarlo in carcere come lo stesso desiderava. A distanza di anni, però, il procedimento penale è andato avanti e lunedì mattina davanti al giudice monocratico del Tribunale di Rimini è comparso l'ex evaso. Il magistrato, al termine del processo, ha optato per l'assoluzione del ragazzo ritenendo il fatto di lieve entità.

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