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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Al via il Meeting di Cl: apre il premier Enrico Letta

L''Emergenza uomo' del Meeting di Cl scrive la parola 'fine' sulle vacanze, quest'anno più brevi del solito, della politica italiana. L'intervento del presidente del Consiglio Enrico Letta aprirà la settimana riminese

L''Emergenza uomo' del Meeting di Cl scrive la parola 'fine' sulle vacanze, quest'anno più brevi del solito, della politica italiana. L'intervento del presidente del Consiglio Enrico Letta aprirà la settimana riminese, che tradizionalmente segna la ripresa del dibattito politico italiano, dopo un ferragosto in cui la politica e le sue tensioni non sono però effettivamente mai andate in vacanza. Letta è una vecchia conoscenza per il Meeting, dove ha già parlato diverse volte negli ultimi anni: una delle ultime, due anni fa, dallo stesso palco da cui, pochi minuti dopo, intervenne Giorgio Napolitano.

Una scena che, pur se virtualmente, più o meno si ripeterà domenica. Il discorso di Enrico Letta, sull'Europa delle persone e dei popoli ma anche sull'esperienza del suo governo delle larghe intese che al movimento di don Giussani non dispiace, sarà infatti preceduto da una video intervista del presidente della Repubblica registrata nei giorni in cui il Colle lavorava alla nota sul caso Berlusconi. E Letta, al cui governo viene augurata "lunga vita" da Bernard Scholz, presidente del "braccio economico" di Cl che si chiama Compagnia delle Opere, lancerà, tra l'altro, un "basta" all'Europa del rigore: va sostituita da un'Europa dei popoli, capace di reagire anche ad emergenze internazionali, come quella in Egitto.

La 34/ma edizione della kermesse di Cl, che funziona a oltre 3mila volontari ed ha un bilancio preventivo per il 2013 di 7milioni 250mila euro, si apre dunque anche quest'anno con la grande politica, che la fa da padrone con altri sei ministri oltre a Letta, e di esponenti di punta del panorama economico, finanziario e sociale. Europa, crisi e crescita, ma anche la difficile situazione in Medio oriente saranno tra i temi forti dei 103 incontri e delle 12 esposizioni in cui si articola la settimana riminese, il cui 'finale' sarà nel segno della libertà religiosa con il Vescovo di Aleppo Antoine Audo, chiamato a fare il punto sulla situazione esplosiva in Siria.

Dopo Letta, che parteciperà alla Messa che apre la kermesse riminese, da segnalare innanzitutto la presenza a Rimini di Pdl Angelino Alfano: da ministro dell'Interno si confronterà con la guardasigilli Anna Maria Cancellieri e con il "saggio" Luciano Violante sulla funzione rieducativa delle pene, il 22 agosto. Ma Alfano, unico segretario di partito invitato alla settimana riminese, ha nei giorni scorsi lasciato intendere che a Rimini parlerà anche delle prospettive del Pdl dopo la condanna di Silvio Berlusconi in Cassazione e la nota del presidente della Repubblica. Sempre di Europa parleranno il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz (20 agosto) ed il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani: questi si confronterà con il ministro degli Affari regionali Graziano Del Rio e il governatore lombardo e leader della Lega Roberto Maroni il 23 agosto.

E di infrastrutture nell'Ue parlerà nello stesso giorno il ministro Maurizio Lupi (con Mario Mauro è uno dei due membri del Governo Letta che si riconoscono in Cl) con gli omologhi di Francia e Germania. Il ministro della Difesa Mario Mauro illustrerà poi l'esperienza delle missioni militari italiane all'estero. Vari, nella settimana riminese, i momenti dedicati alla cultura e alla libertà religiosa: oltre all'incontro conclusivo con il vescovo di Aleppo, va segnalato quello con il cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso (venerdi' 23 agosto).

Anche Papa Francesco ha inviato un messaggio al Meeting, ricordando che l'edizione 2013 pone al centro della sua riflessione "l’urgenza di restituire l’uomo a se stesso, alla sua altissima dignità, all’unicità e preziosità di ogni esistenza umana dal concepimento fino al termine naturale. Occorre tornare a considerare la sacralità dell’uomo e nello stesso tempo dire con forza che è solo nel rapporto con Dio, cioè nella scoperta e nell’adesione alla propria vocazione, che l’uomo può raggiungere la sua vera statura. La Chiesa, alla quale Cristo ha affidato la sua Parola e i suoi Sacramenti, custodisce la più grande speranza, la più autentica possibilità di realizzazione per l’uomo, a qualunque latitudine e in qualunque tempo".

"Che grande responsabilità abbiamo! Non tratteniamo per noi questo tesoro prezioso di cui tutti, consapevolmente o meno, sono alla ricerca. Andiamo con coraggio incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo, ai bambini e agli anziani, ai “dotti” e alla gente senza alcuna istruzione, ai giovani e alle famiglie. Andiamo incontro a tutti, senza aspettare che siamo gli altri a cercarci - aggiunge Papa Francesco -. Imitiamo in questo il nostro divino Maestro, che ha lasciato il suo cielo per farsi uomo ed essere vicino ad ognuno. Non solo nelle chiese e nelle parrocchie, dunque, ma in ogni ambiente portiamo il profumo dell’amore di Cristo (cfr 2 Cor 2,15). Nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle carceri; ma anche nelle piazze, sulle strade, nei centri sportivi e nei locali dove la gente si ritrova. Non siamo avari nel donare ciò che noi stessi abbiamo ricevuto senza alcun merito! Non dobbiamo avere paura di annunciare Cristo nelle occasioni opportune come in quelle inopportune (cfr 2 Tm 4,2), con rispetto e con franchezza".

"È questo il compito della Chiesa, è questo il compito di ogni cristiano: servire l’uomo andando a cercarlo fin nei meandri sociali e spirituali più nascosti. La condizione di credibilità della Chiesa in questa sua missione di madre e maestra è, però, la sua fedeltà a Cristo - prosegue il Papa -. L’apertura verso il mondo è accompagnata, e in un certo senso resa possibile, dall’obbedienza alla verità di cui la Chiesa stessa non può disporre. “Emergenza uomo”, allora, significa l’emergenza di tornare a Cristo, di imparare da Lui la verità su noi stessi e sul mondo, e con Lui e in Lui andare incontro agli uomini, soprattutto ai più poveri, per i quali Gesù ha sempre manifestato predilezione. E la povertà non è solo quella materiale. Esiste una povertà spirituale che attanaglia l’uomo contemporaneo. Siamo poveri di amore, assetati di verità e giustizia, mendicanti di Dio, come sapientemente il servo di Dio Mons. Luigi Giussani ha sempre sottolineato".

"La povertà più grande infatti è la mancanza di Cristo, e finché non porteremo Gesù agli uomini avremo fatto per loro sempre troppo poco". Il Papa "assicura a tutti la Sua vicinanza nella preghiera e il Suo affetto; auspica che gli incontri e le riflessioni di questi giorni possano accendere nei cuori di tutti i partecipanti un fuoco che alimenti e sostenga la loro testimonianza del Vangelo nel mondo. E di cuore invia a Lei, ai responsabili, agli organizzatori della manifestazione, come pure a tutti i presenti, una particolare Benedizione Apostolica. Unisco anch’io un cordiale saluto e mi valgo della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio".

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